Hacker inseriscono codice dannoso in diverse estensioni Chrome
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Google Chrome è, senza ombra di dubbio, il browser più apprezzato al mondo. Proprio per questo motivo le sue estensioni sono una preda ambita dai malintenzionati, come testimoniato da una recente e inquietante operazione legata al cybercrimine scoperta nelle ultime ore. Secondo quanto segnalato dal sito Engadget nella giornata di ieri, alcuni hacker hanno iniettato codice dannoso in diverse estensioni d Chrome. (IlSoftware.it)
Ne parlano anche altri giornali
Un recente attacco informatico ha messo in evidenza le vulnerabilità di Google Chrome. Alcuni hacker sono riusciti a infiltrare estensioni popolari del browser, iniettando al loro interno codice malevolo. (Tech Princess)
La scoperta, avvenuta proprio in questi giorni, ha messo in allarme gli esperti di cyber security e gli sviluppatori che sono prontamente corsi ai ripari per cercare di tenere al sicuro i dati personali dei consumatori. (Libero Tecnologia)
Un recente attacco informatico ha preso di mira diverse estensioni per il browser Chrome, sfruttando campagne di phishing per iniettare codice malevolo. Gli attacchi, che risalgono a metà dicembre, hanno compromesso estensioni utilizzate per gestire dati sensibili e autenticazioni, causando preoccupazioni diffuse tra gli utenti e gli sviluppatori. (DDay.it)
L'azienda di cybersecurity Cyberhaven ha scoperto l'anomalia il 25 dicembre e ha prontamente eliminato la versione maligna dell'estensione, rilasciandone una pulita nell'arco di un'ora. Tra le estensioni compromesse, come riportato da Reuters, vi sono ParrotTalks, Uvoice e VPNCity. (Tom's Hardware Italia)
Proprio in queste ultime ore, infatti, le riviste di sicurezza informatica hanno segnalato che alcuni criminali informatici sono riusciti a infettare diverse estensioni di Chrome con stringhe di codice dannoso, dopo aver ottenuto l'accesso agli account di amministrazione del browser attraverso una campagna di phishing - precedente a questa -. (WIRED Italia)
L’obiettivo di questo attacco è quello di sfruttare questa tecnica per l’installazione di malware all’interno delle estensioni legittime e così rubare cookie e token di accesso degli utenti. (Telefonino.net)