Tim riporta il dividendo ai soci
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MILANO — I risultati dei primi nove mesi di Telecom Italia, presentati dall'amministratore delegato Pietro Labriola, hanno sorpreso positivamente il mercato, portando a un aumento significativo delle azioni ordinarie e di risparmio. Con ricavi in crescita a 10,7 miliardi di euro e perdite dimezzate a 509 milioni, il debito dell'azienda è sceso sotto gli 8 miliardi. Durante una call con gli analisti, Labriola ha sottolineato come il ramo business del gruppo, Tim Enterprise, stia generando il 30% dei ricavi in Italia, con un fatturato di 2,3 miliardi nei primi nove mesi dell'anno. Il cloud, in particolare, ha contribuito con 700 milioni di euro, registrando un incremento del 22% e margini intorno al 20%.
L'annuncio più atteso, tuttavia, riguarda la possibilità di un ritorno al dividendo per gli azionisti, sospeso dal 2020. Labriola ha spiegato che, con la presentazione del piano 2024-2026, prevista per febbraio 2025, si valuterà la possibilità di remunerare i soci. Questo annuncio ha galvanizzato il mercato, portando a un rialzo delle azioni ordinarie dell'8,15% a 0,23 euro e delle azioni di risparmio del 6,7% a 0,27 euro.
La prospettiva di un ritorno al dividendo è stata accolta con entusiasmo, soprattutto considerando che il titolo Tim non vedeva un simile scatto da anni, complice la pressione delle vendite allo scoperto. I conti positivi e in linea con i target divulgati mercoledì hanno contribuito a questo risultato, ma è stato l'annuncio del possibile ritorno alla remunerazione dei soci a fare la differenza. Labriola ha ribadito che, dopo il primo anno della nuova Tim, ci sarà spazio per dare maggiori dettagli circa il ritorno al dividendo, con la presentazione del piano 2025-2027.
I numeri presentati da Tim mostrano una solida performance, con margini di miglioramento che potrebbero ulteriormente rafforzare la posizione dell'azienda sul mercato.