Milano città proibita alle famiglie. «Noi, in 4, costretti in un bilocale»
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IMAGOECONOMICA Milano non è più una città per famiglie comuni. Lo dicono i numeri dei prezzi medi al metro quadrato: stando al sito specializzato Immobiliare.it, a febbraio si è raggiunta la media di 5.434 euro al metro quadrato che significa che si compra dai 3.040 €/m² nelle zone più periferiche ai 10.936 €/m² per case in zone centralissime o nuovissime, mentre per gli affitti si è arrivati a toccare 22 euro/m² che tradotto in parole significa che per un trilocale di 80 metri quadrati si arriva a spendere 1.760 euro in media, e anche qui, rinunciando al trasporto pubblico sotto casa si può scendere fino a 1.200 euro di canone mensile. (Avvenire)
Su altre fonti
Il mercato immobiliare a Milano e nelle province limitrofe, come Lodi, Monza e Brianza, sta attraversando un periodo di crescente interesse da parte degli acquirenti. Quasi la metà degli agenti immobiliari attivi nella zona evidenzia un incremento della richiesta di abitazioni, con una particolare concentrazione nell’area metropolitana. (Gaeta.it)
Il cosiddetto “lavoro povero” è una realtà che si riflette nei dati del progetto “Nessuno Escluso” di Emergency, la ONG fondata da Gino Strada. Il costo proibitivo delle abitazioni e la difficoltà di ottenere una residenza bloccano migliaia di famiglie in un limbo sociale da cui è quasi impossibile uscire. (Mitomorrow)
Un impiegato, invece, con un reddito di 1.836 euro può comprare, facendo mutuo, una casa di 25 metri quadrati. Per acquistare un appartamento di 48 metri quadrati bisogna guadagnare almeno 3.477 euro al mese, quanto oggi prende un quadro. (La Repubblica)
Milano si conferma una delle città più inaccessibili d’Italia dal punto di vista abitativo. Se da un lato il mercato immobiliare extraurbano offre soluzioni più economiche, dall’altro il trasferimento comporta sacrifici in termini economici e di qualità della vita, soprattutto per i tempi di spostamento. (idealista.it/news)
“Crescono più velocemente i canoni di locazione che i prezzi di compravendita, ma entrambi crescono molto più velocemente delle retribuzioni”. Retribuzioni stagnanti e prezzi che puntano sempre più in alto. (MilanoToday.it)
Una città dove si allarga sempre più la forbice tra redditi/salari e costi abitativi e che progressivamente espelle individui e nuclei a reddito basso dal perimetro comunale verso i comuni dell’hinterland. (Il Sole 24 ORE)