Mario Ruocco: “Io e il Sergio siamo persone pulite. Temo che l’assassino di Sharon se la svigni”

Mario Ruocco: “Io e il Sergio siamo persone pulite. Temo che l’assassino di Sharon se la svigni”
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IL GIORNO INTERNO

"Mi sono appena svegliato. Adesso ho le mie medicine da prendere. Soffro di diabete e mi fanno male le gambe". Un avvio di giornata faticoso per Mario Ruocco, il padre di Sergio, nell'appartamento in un caseggiato alla periferia di Seriate dove vive solo. Mario Ruocco, papà di Sergio, ritratto in una foto insieme alla povera Sharon VerzeniMissing Credit Ha 68 anni, è in pensione. Signor Ruocco, come è andata dai carabinieri? "Mi hanno chiamato alle due del pomeriggio, che sarebbe stata roba di cinque minuti. (IL GIORNO)

La notizia riportata su altri media

Il 37enne è arrivato nel pomeriggio di ieri, martedì 13 agosto, in auto insieme al padre al Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, per essere sentito come persona informata sui fatti. Una volta terminato il colloquio con gli inquirenti, è stata la volta del genitore, che ha atteso per diverso tempo fuori dalla caserma prima di essere ascoltato. (Prima Merate)

E così, mentre il Ris di Parma sta analizzando gli abiti indossati dalla trentatreenne e le tracce trovate sul suo corpo, gli investigatori hanno iniziato a profilare il Dna di diversi abitanti della cittadina bergamasca, in particolare quelli che abitano in via Castegnate, dove è avvenuto il delitto. (La Repubblica)

Con lui c'era il padre. Cosa può raccontare ancora Sergio Ruocco su quella notte? Quali dettagli cercano gli inquirenti? Ieri pomeriggio l'uomo, elettricista dalla vita irreprensibile, si è presentato alla caserma dei carabinieri di Bergamo senza avvocato. (il Giornale)

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La vittima viveva da tre anni con il compagno, Sergio Ruocco, il quale era a letto al momento del delitto. L'indagine sull'omicidio di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni uccisa con quattro coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola, provincia di Bergamo, è ancora avvolta nel mistero. (Liberoquotidiano.it)

Oggi però, martedì 13 agosto, il fidanzato della 33enne di Terno d’Isola è stato riconvocato dagli inquirenti e interrogato per oltre 5 ore. Una terribile prassi frutto, purtroppo, dell’esperienza: quando si indaga su un femminicidio, il compagno della vittima è una delle prime persone ad essere interrogate. (IL GIORNO)

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