No Meloni Day, gli studenti a Bologna: "Avete le mani sporche di sangue"
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Centinaia di studenti sono scesi in piazza a Bologna per il ‘No Meloni day‘, indetto in tutta Italia. Hanno sfilato per le strade della città al grido di “Riprendiamoci le nostre scuole, contro la guerra e il governo Meloni”. Hanno esposto cartelloni con le facce insanguinate della presidente del Consiglio, della ministra dell’Università Anna Maria Bernini e del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, poi hanno dato fuoco a dei cartoni che simboleggiavano le riforme dell’esecutivo. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altri media
Oltre all'immagine della presidente del Consiglio compaiono anche i volti dei ministri dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini e dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ai quali si aggiunge quello del presidente di Confindustria Emanuele Orsini. (La Repubblica)
Gli studenti italiani sono tornati in piazza in 30 città per contestare la presidente del consiglio Giorgia Meloni e per chiedere, tra l’altro, “una scuola pubblica ed accessibile, gratuita, inclusiva e libera da logiche di sfruttamento, subordinazione al mondo del lavoro e al militarismo, capace di rispondere ai bisogni di chi la vive”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Foto della premier Giorgia Meloni con il volto imbrattato di vernice rossa e fumogeni colorati. È partito nella mattina di venerdì 15 novembre da largo Cairoli il corteo degli studenti milanesi per il “No Meloni day”, aperto da uno striscione firmato dai collettivi cittadini con scritto “Studenti in rivolta contro repressione, genocidio e merito”. (Mitomorrow)
Slogan, flash mob, lancio di uova contro le vetrine di una banca. Sono circa 300 studenti delle superiori e universitari in protesta contro i tagli alla scuola ma anche contro la repressione e la guerra a Gaza. (Corriere della Sera)
Una manifestazione studentesca contro le politiche del Governo Meloni stamani attraversa il centro di Genova, in piazza anche le due studentesse che si erano incatenate nell'atrio dell'Università di Genova per chiedere all'ateneo di aprire un centro antiviolenza. (La Repubblica)
“Oggi ci sono oltre 400 assenti nelle scuole torinesi, siamo tutti qua in piazza e siamo tantissimi - sostengono i manifestanti - Professori e presidi ci dicono che ci sono tante opinioni, per noi ce n’è solo una: Palestina libera“ Sullo striscione d’apertura la scritta “Le scuole sanno da che parte stare, contro governo e genocidio”. (Corriere della Sera)