SENTENZA DIARRA, SINDACATO GIOCATORI: RIVOLUZIONE PER MONDO DEL LAVORO

SENTENZA DIARRA, SINDACATO GIOCATORI: RIVOLUZIONE PER MONDO DEL LAVORO
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"Una sentenza che cambierà l'orizzonte del calcio mondiale". Così la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, commenta la decisione della Corte di giustizia Ue, che ha dato ragione a Lassana Diarra nel suo ricorso contro le norme Fifa che gli avevano impedito di trasferirsi allo Charleroi dopo aver rescisso il contratto con la Lokomovit Mosca. "La Corte europea - è la nota su X del sindacato - ha stabilito che una parte centrale del sistema di trasferimento della Fifa, in vigore dal 2001, costituisce una limitazione alla concorrenza e una violazione del libero movimento dei lavoratori. (Sport Mediaset)

La notizia riportata su altre testate

"La Corte di Giustizia ha emesso una sentenza di condanna nei confronti delle norme FIFA. Esse limitavano la libertà di movimento dei calciatori professionisti all'interno dell'Unione europea. La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando come tali norme, oltre a violare il principio di libera circolazione dei lavoratori, abbiano un impatto fortemente restrittivo sulla concorrenza tra i club, impedendo loro di reclutare liberamente i giocatori e di competere per il loro ingaggio. (Pianeta Milan)

La sentenza Diarra, pronunciata stamattina dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, infatti, stabilirebbe che le norme Fifa inerenti al trasferimento dei giocatori dal club attuale ad un nuovo club sono incompatibili con la libera circolazione delle persone e quindi anche dei calciatori. (ilmattino.it)

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La Corte di giustizia europea ha infatti dichiarato che alcune delle norme della Fifa in materia di trasferimenti internazionali di calciatori risulterebbero contrarie al diritto dell'Unione Europea, ostacolandone la libertà di circolazione e restringendo inoltre la concorrenza tra i club. (Today.it)

– Potenziale terremoto nel mondo del calcio. Secondo Diarra, tali norme avevano ostacolato il suo trasferimento a un club belga nel 2015, il Charleroi, dopo che lo stesso giocatore aveva rescisso unilateralmente il contratto in essere con il Lokomotiv Mosca lamentando tagli allo stipendio, poiché la Fifa prevedeva sanzioni finanziarie e sportive significative per i calciatori che risolvevano il contratto senza “giusta causa”. (Quotidiano Sportivo)

Trent'anni dopo, il calciomercato può cambiare ancora. Nel 1995, la "sentenza Bosman" limitò il raggio d'azione delle società, indicando come necessario ai fini di un trasferimento anche l'assenso del calciatore oggetto dello scambio. (Il Romanista)