Ddl Sicurezza, resta carcere per chi blocca strade per protesta

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LAPRESSE INTERNO

Bocciati emendamenti soppressivi presentati da opposizioni. Pd: "Pericolosa deriva reazionaria del governo" Resta il carcere fino a un mese per chi, da solo, per protesta blocca una strada, con la pena che aumenta da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da più persone riunite. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, infatti, hanno bocciato gli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni. (LAPRESSE)

La notizia riportata su altre testate

Dopo il cosiddetto ddl anti-vandali, che ha inasprito le misure per chi imbratta, anche simbolicamente, opere culturali arriva ora, con il via libera delle commissione Giustizia e Affari Costituzionali, un ben più pericoloso articolo inserito nel pacchetto sicurezza. (Il Fatto Quotidiano)

Carcere da sei mesi a due anni per chi “impedisce la libera circolazione su strada ostruendo la stessa con il proprio corpo, se il fatto è commesso da più persone riunite”. (Il Fatto Quotidiano)

Ma, dalla libertà per gli agenti di detenere fuori dal servizio armi private senza licenza; all'estensione del daspo urbano, alla stretta sulle rivolte nelle carceri e a forme di resistenza pacifica come il blocco stradale, sono tanti i contenuti del disegno di legge n. (Today.it)

Decreto sicurezza, passa la norma “anti Gandhi”: carcere per chi blocca una strada. Il Pd: “Persino studenti in sit-in davanti a scuola rischiano la reclusione”

Alla giustizia climatica sono legato dalla nascita». «Un’immagine che mi porto dietro è il tramonto misto ai fumi della centrale che vedevo da casa mia, a Civitavecchia, una delle città con la maggiore incidenza di tumori. (la Repubblica)

Fino a un mese di carcere per chi, da solo, impedisce la circolazione su strade o binari delle ferrovie. Le opposizioni, con diversi emendamenti, hanno tentato di non modificare la normativa esistente, accusando la maggioranza di voler "impedire il diritto di manifestare, anche agli studenti che vogliono fare un sit-in". (L'HuffPost)

A “corpo libero”, come si direbbe in palestra. Niente cassonetti rovesciati, niente mezzi di traverso, niente violenza. (la Repubblica)