L'impatto dei dazi di Trump sul Pil italiano, "previsioni da rivedere al ribasso"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La vittoria di Donald Trump mette a repentaglio l’obiettivo di crescita del Pil italiano dell’1,2% nel 2025 e la riduzione del rapporto deficit Pil dello 0,5%, promesso all’Ue e presente all’interno del nuovo documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione a ottobre. Il problema ruota tutto attorno alla politica protezionistica di Trump che ha annunciato l’arrivo di dazi contro le merci importate dall’estero. (Italia Oggi)
Se ne è parlato anche su altri media
Marco Pierpaoli, segretario Confartigianato Imprese Ancona Pesaro e Urbino parla di un risultato che «ci invita a riflettere sulle possibili ripercussioni che il nuovo scenario politico potrebbe avere sulle nostre imprese artigiane, sia direttamente che indirettamente». (Centropagina)
Il docente di Economia all'Università milanese: "L'elezione del tyccon accelera la necessità dell'agenda Draghi" (LAPRESSE)
Getting your Trinity Audio player ready... Gregorio De Felice, chief economist and head of research di Intesa Sanpaolo: "Potranno essere dal 10% al 20%. L'area dell'euro ha un avanzo commerciale negli Stati Uniti di 160 miliardi di dollari, di cui 40 sono dell'Italia" (Dire)
Calenda ha evidenziato le difficoltà economiche in arrivo: “L’Occidente si sta sgretolando, un pezzo alla volta, e non ce ne accorgiamo perché fotografiamo pizze su Instagram. Nulla di sorprendente, ma questa volta sono loro al governo, e le conseguenze se le prenderanno tutte”, così il senatore Carlo Calenda dopo i risultati delle elezioni Usa. (Il Fatto Quotidiano)
Se l’eleganza della diplomazia internazionale fosse una danza, immaginatevi Trump che invita l’Europa a ballare sui carboni ardenti, perché, come ha dichiarato il magnate a più riprese, l’Europa è una “fidanzata tirchia,” e non solo per le spese Nato, ma anche perché a suo dire continua a sfogliare il menù senza mai ordinare abbastanza prodotti americani. (la VOCE del TRENTINO)
Difficile dirlo con precisione, soprattutto in un momento in cui gli effetti si stanno studiando innanzitutto sulle questioni aperte come la guerra in Ucraina o lo scontro in Medio Oriente tra Israele, Libano e terre palestinesi. (TorinOggi.it)