Cop29, a Baku prima bozza su finanza clima: si parla di 'trillions' ma manca la cifra
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La cifra 'trillions' entra nell'attesa bozza di testo sulla finanza climatica, quello cruciale di questa Cop29 in corso a Baku, arrivata molto più tardi della mezzanotte, orario per il quale era attesa. Sebbene non vi sia ancora un numero ad accompagnare la parola 'trillions', sostituito nel testo da una X tra parentesi quadre, si passa così comunque dagli attuali 100 miliardi l'anno di finanziamenti dai Paesi più ricchi a quelli in via di sviluppo per affrontare la sfida climatica, a migliaia di miliardi, che restano ora da quantificare, auspicabilmente entro venerdì. (Adnkronos)
La notizia riportata su altri media
Ma "c'è stato un notevole silenzio e un'assenza di piani dettagliati e di impegni da parte dei paesi sviluppati, che complica i progressi e mina il negoziato, mentre il tempo si esaurisce". (Tiscali Notizie)
Sarebbe giusto reindirizzare parte di queste risorse per la lotta i cambiamenti climatici. E i Paesi sviluppati avrebbero gli strumenti per farlo”. (la Repubblica)
Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili fa il punto sulla transizione: nell’ultimo anno installati 473 Gigawatt di energia rinnovabile, più di quanto abbia fatto il nucleare negli ultimi 70 anni, ma siamo ancora alla metà rispetto a quanto necessario. (Vatican News - Italiano)
La COP28 dello scorso anno ha rappresentato un momento di svolta nella lotta ai cambiamenti climatici. Tra gli impegni più significativi presi dai leader globali, con l’obiettivo di rispettare l’Accordo di Parigi limitando il riscaldamento globale a 1,5°, va ricordato l’impegno a triplicare la capacità delle energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030. (Infobuildenergia)
Inviata a Baku (Azerbaijan). Alle sue spalle … (Il Fatto Quotidiano)
I negoziatori dell’ONU sono tornati a discutere della necessità di trovare un accordo che permetta di destinare alle nazioni vulnerabili molti più fondi per l’adattamento climatico rispetto a quelli che i Paesi più ricchi hanno dimostrato di essere disposti a pagare. (LAPRESSE)