Pane e Panettieri d'Italia 2025: ecco i premiati in Emilia-Romagna e Marche

Pane e Panettieri d'Italia 2025: ecco i premiati in Emilia-Romagna e Marche

Del magazine Gambero Rosso, vera e propria ‘bibbia’ per gli appassionati della cucina di qualità. Il volume menziona i migliori panifici presenti da Nord a Sud del Paese, elencandone 558 (54 in più rispetto alla guida dello scorso anno): di questi, 64 si sono aggiudicati i cosiddetti ‘Tre pani’, il massimo riconoscimento previsto dalla guida (6 le nuove entrate nell’elenco 2025). Vi sono poi t r e premi speciali (Panettiere emergente, Bakery dell’anno e Pane e territorio): in particolare, il premio ‘Bakery dell’anno’ è andato a Stria Pane e cucina, a Reggio Emilia (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altre testate

Ci sono anche otto insegne bergamasche (di cui due new entry) nella classifica nell’edizione 2025 della Guida “Pane e panettieri d’Italia” di Gambero Rosso. (BergamoNews.it)

Provincia. Gambero Rosso celebra le eccellenze italiane con due nuove edizioni delle sue prestigiose guide: "Pane e Panettieri d'Italia 2025" e "Guida Sushi 2025". Diverse attività savonesi brillano in entrambe le pubblicazioni, dimostrando la loro capacità di mantenere vive le tradizioni locali e, allo stesso tempo, abbracciare influenze culinarie internazionali. (IVG.it)

Pane e panettieri d’Italia 2025 di Gambero Rosso: la Puglia tra le regioni superstar con le sue numerosissime eccellenze di cui ben 5 ottengono i Tre Pani, un Premio Speciale e otto nuovi ingressi. (LecceSette)

C'è anche Martina Franca nella guida "Pane e panettieri d'Italia 2025"

La Guida Gambero Rosso 2025 premia la tradizionale professionalità e la qualità del Fornotaronna di Monte Sant’Angelo con due “Pani”. L’attività di Donato Taronna esordisce così sulla famosa Guida Culinaria. (l'Immediato)

Tra le migliori botteghe di pane d’Italia spicca anche il forno di San Leo. Il forno di San Leo è il primo progetto della cooperativa di comunità nata nel 2019 e che conta a oggi un centinaio di soci. (il Resto del Carlino)

Perché un pane che nasce dal seme che germoglia nella stessa terra in cui viene lavorato non può che raccontare un'identità precisa, un vero e proprio "terroir", come direbbe il maestro Davide Longoni. (Taranto Buonasera)