Riccardo Milani: «Io, Gigi Riva e le bandiere nel calcio...»
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MILANO – Lo scudetto con il Cagliari e la finale contro Pelè, i rifiuti alle grandi squadre e la fedeltà alla Sardegna: nel suo bellissimo documentario, Nel Nostro Cielo Un Rombo Di Tuono – disponibile su Sky e in streaming su NOW dal 27 giugno – Riccardo Milani cerca di raccontare (e attualizzare) un mito, quello di Gigi Riva, un uomo che ha saputo dire no, qualità rara (rarissima) nel calcio contemporaneo e non solo. (The Hot Corn Italy)
Ne parlano anche altre fonti
Oggi su Sky il docufilm su Gigi Riva “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono”: l’intervista al regista Riccardo Milani su Il Corriere dello Sport SPARTIACQUE. “Il calcio, per Gigi Riva, rappresenta il suo modo di vedere il mondo: è amato ovunque, come se fosse stato uno spartiacque. (Calcio Casteddu)
Stasera su Sky il docufilm su Rombo di Tuono. Milano lo racconta: "Il mio Gigi Riva tra fumo e silenzi" (Tutto Cagliari)
C’è solo un giocatore che ha fatto 35 gol con la maglia della Nazionale italiana. Roberto Baggio e Alessandro Del Piero, i primi dei contemporanei, sono fermi a 27. 35 gol in azzurro li ha fatti soltanto Gigi Riva, secondo molti il miglior attaccante italiano di tutti i tempi. (Rolling Stone Italia)
Il 28 giugno, alle 18.30, al Marina del Nettuno Yachting Club a Messina è previsto un incontro con il regista aperto al pubblico (Sulla questione era intervenuta anche Nancy Spanò, delegata UniMe per le iniziative scientifiche a Tutela dell’Ambiente che aveva detto che: «Lo Stretto di Messina è molto più che pattumiera»). (Normanno.com)
La fortuna è che ho avuto l'opportunità di conoscerlo in età adolescenziale grazie ai racconti di mio padre. Tra aneddoti e ricordi, ecco le sue parole: “Gigi Riva penso che faccia parte di quella piccola serie di campioni che si fondono con il mito e che fanno parte già oltre che della storia calcistica proprio del mito italiano. (Parma Live)
Ci sono documentari e documentari. Quelli logici, che seguono un approccio oggettivo, neutrale. E poi ci sono quei documentari meravigliosamente soggettivi, che premono sulle emozioni, sulla sostanza, sul cuore. (Movieplayer)