Sul voto, l’ombra della guerra e della violenza redentrice
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Se volete sapere perché negli Stati Uniti il termometro «una volta per le armi, un’altra per il sesso, un’altra ancora per la religione o la politica segna sempre qualche linea di febbre paranoide» (come appare chiaramente in queste ultime settimane di campagna elettorale) vi sarà utile il libro di Alessandro Carrera I vecchi, i giovani e gli strani. Biden, Harris, Trump e il destino del mondo, fresco di stampa in libreria (Luca Sossella editore, pp. (il manifesto)
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Kamala Harris o Donald Trump? Un esito incerto che vede una sostanziale parità tra i due candidati e che si giocherà sulla capacità di far breccia, negli ultimi giorni prima del voto del 5 novembre, nelle fasce di elettorato che non sono riuscite a convincere durante gli ultimi mesi di campagna elettorale. (Italia Oggi)
Dai ritiri alle dichiarazioni infondate, dai deepfake ai pregiudizi felini, non si può negare che la strada verso l'Election day 2024 sia stata la più drammatica e bizzarra della storia moderna. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Dopo giorni di relativo pessimismo per l’apparente esaurimento della spinta propulsiva di Kamala Harris e il recupero di Donald Trump nei sondaggi, i democratici intravvedono qualche segnale positivo in un voto anticipato superiore alle previsioni (hanno già espresso la loro volontà 65 milioni di americani) che vede prevalere (mediamente 55 a 45 per cento) le donne. (Corriere della Sera)
Dunque saranno decisivi i sette Stati considerati in bilico: Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Mancano solo cinque giorni al 5 novembre, il giorno in cui si svolgeranno le elezioni per determinare chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti (Liberoquotidiano.it)
E allora, come funziona l’elezione del presidente degli Stati Uniti? Cosa bisogna tenere d’occhio quando escono i risultati, chi sono i grandi elettori? Ci guida Camilla Camponovo, inviata negli USA (RSI.ch Informazione)
Con un po’ di realismo si dovrebbe sapere che entrambi faranno comunque quello che ciascuno ritiene l’interesse dell’America, in ciò non solo sostenuti, ma condizionati da un sistema di classi dirigenti sempre meno interessato alla risoluzione dei problemi del mondo. (ilmattino.it)