I fratelli Esposito e l'amore per Castellammare: ristrutturato il campetto dei loro primi calci

I fratelli Esposito e l'amore per Castellammare: ristrutturato il campetto dei loro primi calci
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La Gazzetta dello Sport SPORT

I fratelli Esposito sono cresciuti tirando pallonate dentro un quadrato verde incastrato tra i palazzoni del rione Cicerone di Castellammare. Hanno trascorso interi pomeriggi a dribblare gli amici d’infanzia, quando tornavano a casa avevano le guance rosse di fatica e i segni sulle ginocchia. Da bambini sognavano di diventare calciatori. Ci sono riusciti e domenica sono tornati a casa per sfidare la Juve Stabia (La Gazzetta dello Sport)

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All’inaugurazione del campetto di via Bracco, aggiustato e donato dai fratelli Sebastiano, Pio e Salvatore Esposito alla città era presenta anche il procuratore Mario Giuffredi, che si è soffermato sui tre calciatori, suoi assistiti, ma anche sul Napoli: «Sono ragazzi dai grandi valori, bravissimi calciatori, anche se ogni tanto sono discoli – sorride -. (ilmattino.it)

Intervista all'agente Mario Giuffredi “Sicuramente questa è una serata speciale, quando tre ragazzi che vanno via da Castellammare e si trasferiscono al Nord per intraprendere la strada del calcio, realizzarsi dopo tanti sacrifici e tornare nel posto dove sono nati e fare un gesto come quello che hanno fatto, che non è scontato, è qualcosa di sensazionale. (CalcioNapoli24)

Giovani ma già maturi e soprattutto legati alla propria terra. I 3 fratelli Esposito, Salvatore e Francesco Pio in forza allo Spezia (quest'ultimo in prestito secco dall'Inter) e Sebastiano dell'Empoli (che lo ha acquistato in prestito con diritto di riscatto a 5 mln dai nerazzurri) hanno restaurato il campo dove hanno iniziato a giocare a calcio a Castellammare di Stabia. (L'Interista)

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È emozionato quando parla mentre la folla lo applaude nel giorno in cui, con gli altri due fratelli, dona a Castellammare di Stabia un campetto di calcio. «Lo sport tiene i ragazzi lontani dalla violenza. (La Repubblica)

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"Questo campetto porta il nostro nome perché siamo stati più qua che a casa nostra. La cosa più bella è vedere tutta questa gente in festa per una cosa ristrutturata che è nostra e che è loro. (CalcioNapoli24)