Lodi condannato: “Io, perseguitato ma tornerò più forte. E nel 2029 corro da sindaco”

Lodi condannato: “Io, perseguitato ma tornerò più forte. E nel 2029 corro da sindaco”
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il Resto del Carlino INTERNO

– “Mi difenderò in ogni grado di giudizio, devo salvaguardare la mia persona, Ferrara e i ferraresi”. Dal suo ufficio, inaugurato appena qualche mese fa, si vede il cuore del centro storico, dal Duomo alla lunga lingua del Listone. Nicola Lodi, l’assessore dalle dieci deleghe, affonda in una delle poltroncine grigie, come è la giornata nebbiosa che avvolge la città. Il terremoto giudiziario lo ha appena travolto: 2 anni e 10 mesi per induzione indebita e 18 mesi di sospensione dall’incarico per la legge Severino (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altri media

Sono da poco passate le 9 e il ‘gruppetto‘ a sostegno di Naomo staziona davanti alla porta dietro cui il gup Andrea Migliorelli ha appena pronunciato la sentenza di condanna a due anni e dieci mesi per il braccio destro del sindaco Alan Fabbri. (Estense.com)

Io vivo del mio lavoro e andarci con questo peso non è stato facile. Ascoltata la sentenza, Servelli spende qualche considerazione, al fianco del suo avvocato Gaia Fabrizia Righi. (il Resto del Carlino)

E adesso? La condanna comminata all’assessore Nicola Lodi nell’ambito della vicenda Cidas, inevitabilmente rappresenta uno spartiacque per la vita dell’amministrazione guidata da Alan Fabbri. (il Resto del Carlino)

Caso Cidas, il Pd: “Modus operandi pericoloso”

Politico prima ancora che giudiziario. Condanna (in rito abbreviato) per le presunte pressioni sulla cooperativa finalizzate a spingere il presidente a prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di un dipendente (la persona offesa Daniel Servelli). (il Resto del Carlino)

E' la notizia del giorno. La sentenza relativa alla vicenda Cidas e alla condanna dell'ex vicesindaco Nicola Lodi a due anni e dieci mesi è, infatti, stata subito commentata da buona parte del mondo politico. (FerraraToday)

“Le sentenze – affermano i dem – si rispettano e se ne prende atto, consapevoli che sono tre i gradi di giudizio e che la presunzione di innocenza non va mai messa in discussione. (Estense.com)