Ue, von der Leyen alla prova del bis a Strasburgo: caccia al voto tra attese e incognite

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Secolo d'Italia INTERNO

Oggi a Strasburgo Ursula von der Leyen si gioca la rielezione e l’Unione Europea una buona parte della sua credibilità internazionale. La presidente designata punta al bis con almeno 380 voti, e resta in attesa di un segnale sul voto di FdI dalla premier Meloni. Intanto, mentre sui media imperversano speculazioni e pronostici, ipotesi e smentite che alimentano il dibattito in merito alla scelta di Fratelli d’Italia di dare via libera a Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue o astenersi – diventato oggetto di tante congetture su tutti i quotidiani – fa fede quanto riassunto esaustivamente e dichiarato ieri dal capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti. (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altre testate

La presidente in carica sta parlando all'Europarlamento: focus su migranti, Green Deal e politica estera Nel programma che la politica tedesca sta presentando, è prevista l’istituzione di un Commissario per il Mediterraneo, che si occuperà in particolare del tema migratorio, rispetto al quale ci si propone di triplicare le guardie di frontiera. (LAPRESSE)

Nella Commissione nuove deleghe e meno vicepresidenze, Industria e Difesa i posti chiave. La presidente designata punta ad almeno 380 voti. (ilmattino.it)

Esiste un politico più contraddittorio, pericoloso a ambiguo della Von Der Leyen? Probabilmete sì, perché questo potrebbe essere l'identikit perfetto di ogni politico. In fondo, come insegnava Andreotti, la politica altro non è che l'arte della mutazione e del trasformismo. (Il Giornale d'Italia)

Il dilemma di Giorgia per il suo sì a Ursula

E ancora: triplicheremo le forze per controllare le frontiere, con rimpatri di migranti e intese con Paesi terzi. E poi l’allargamento che sarà una priorità. (Il Fatto Quotidiano)

Sono le 2,59 del mattino o, meglio, della notte tra martedì e mercoledì e mentre gli altri umani dormono Giorgia Meloni si arrovella sul dubbio amletico se esprimere un «sì» pubblico o segreto nel Parlamento di Strasburgo sulla nomina di Ursula von Der Leyen a Presidente della Commissione Ue. (il Giornale)