La vecchia spartizione della Siria non ha retto, è già iniziata la nuova
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Nessuno può uscire indenne da una guerra civile che in Siria ha frantumato il Paese in mille pezzi, con milioni di profughi: oltre 12 milioni di siriani in questi anni hanno dovuto lasciare le loro case, la metà fuggendo fuori dai confini. PAESI TRA I PIÙ FORTI E RICCHI del mondo arabo in una generazione si sono disintegrati e in Siria il regime è evaporato senza opporre resistenza: un segnale positivo – non ci sono state troppe vittime – ma anche negativo perché significa che lo stato si è dissolto quando lo hanno abbandonato i suoi sponsor principali, Russia, Iran e Hezbollah (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
In Libano e Siria la sfida tra Israele, Turchia e Iran (Analisi Difesa)
Erdogan: «Si rispetti l’integrità territoriale» Siria, la resa dei conti Trascinati in strada, a Latakia, porto nord-occidentale siriano per decenni descritto come la roccaforte dei clan alawiti associati al potere degli Assad. (ilmessaggero.it)
I presupposti, però, non sembrano essere i migliori. A Damasco perdono un dittatore e guadagnano dei tagliagole. (Liberoquotidiano.it)
Leggi tutta la notizia Nessuna loro foto o video. (Virgilio)
L'Iran ha perso con la cacciata di Assad un solido alleato e per Hezbollah si è chiusa la via di accesso ai rifornimenti in Libano. La Russia, alle prese con un posizionamento in Medio Oriente più debole, non sorride. (Sky Tg24 )
Le tre incognite sulla nuova Siria Nessuno rimpiangerà i 24 anni del regime feroce di Bashar al-Assad, moltiplicati per due e oltre, avendo la sua famiglia governato la Siria col pugno di ferro per 54 anni di fila. (Start Magazine)