Perché le banche italiane sorridono a Piazza Affari
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Banche sugli scudi alla Borsa di Milano, da inizio anno a +55% Il 2024 è stato un anno importante per il settore bancario italiano, che ha letteralmente trainato Piazza Affari. Da inizio anno, l’indice del settore del credito è cresciuto del 55%, surclassando il +12% dell’indice generale della Borsa di Milano. Nonostante il listino milanese non abbia replicato i picchi del 2023, si è comunque posizionato al terzo posto in Europa, dietro Francoforte (+19%) e Madrid (+14%). (Policy Maker)
Ne parlano anche altri giornali
È stato un anno monumentale per gli investitori, con le azioni statunitensi e le criptovalute che hanno raggiunto altezze senza precedenti. L’economia ha prosperato grazie ai tagli dei tassi d’interesse avviati dalla Federal Reserve, migliorando la fiducia nel mercato in diversi settori, in particolare per i grandi nomi della tecnologia e gli investimenti alternativi. (Jomfruland.net)
Il rapporto con Prodotto interno lordo italiano è al 38% rispetto al 39,4% degli ultimi giorni del dicembre 2023. La capitalizzazione complessiva delle società quotate in Piazza Affari al 27 dicembre si attesta a 811 miliardi di euro contro i 761 della fine dell'anno scorso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Le Borse mondiali si apprestano a chiudere il 2024 con un bel brindisi: basti pensare che l’indice MSCI ACWI, che rappresenta circa il 99% dell’universo investibile azionario a livello globale, registrava pochi giorni fa un progresso da inizio anno del 21,2%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La capitalizzazione complessiva delle società quotate in Piazza Affari al 27 dicembre si attesta a 811 miliardi di euro contro i 761 della fine dell'anno scorso. Sono alcuni dei dati di fine anno comunicati da Borsa Italiana, che nel corso del 2024 ha totalizzato 22 nuove quotazioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
In un’incredibile svolta degli eventi, il 2024 si è dimostrato un anno eccezionale per gli investitori, caratterizzato da guadagni significativi nelle azioni statunitensi e nelle criptovalute. Questa crescita è in parte attribuita alla decisione della Federal Reserve di ridurre i tassi d’interesse tre volte dai massimi di due decenni, sebbene queste riduzioni siano state inferiori alle previsioni iniziali. (Smartphone Magazine)
IL FATTORE TRUMP I PEGGIORI (financialounge.com)