Gisèle Pelicot: il gelato al lampone, le mogli che negano, i professori e i camionisti. Che cosa ci insegna il caso degli 83 stupratori

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Vanity Fair Italia ESTERI

Chi sono? Uomini tra i 26 e i 74 anni con la sola cosa in comune di abitare nei dintorni di casa Pelicot. Per il resto fanno i lavori più disparati, sembrano una giuria demoscopica: sono professori universitari, camionisti, giornalisti, operai, pompieri, infermieri, militari, impiegati. Hanno, ovviamente, mogli, madri, sorelle, figlie. Come Gisèle Pelicot dice di stare cercando di capire come il «marito perfetto» che pensava di avere abbia fatto tutto ciò, le testimonianze di queste donne parlano di questi uomini come «persone educate», «grandi lavoratori», «padri affettuosi». (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altri media

La donna, che ha subito stupri a sua insaputa per dieci anni, ha chiesto che il processo non si svolgesse a porte chiuse nonostante l'orrore dei racconti e delle immagini mostrate in aula: "Volevo che tutte le donne vittime di violenze si dicano Gisèle Pelicot l'ha fatto, possiamo farlo anche noi", ha detto oggi durante la sua seconda testimonianza in aula (Sky Tg24 )

“Mio marito mi ha fatto violentare da 50 uomini per 10 anni. Sono una donna totalmente distrutta” Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

In un'aula gremita del tribunale di Avignone, si è consumato uno dei momenti più drammatici di un processo che ha sconvolto la Francia e smosso le coscienze di migliaia di cittadini. (Secolo d'Italia)

Gisele Pelicot: “Determinata a cambiare questa società, le donne vittime di violenza non si devono vergognare”

Non è riuscita a guardarlo in faccia e nemmeno a chiamarlo ex marito. Ma nell'aula del tribunale di Vaucluse, Gisèle Pelicot si è rivolta direttamente a lui che per anni l'ha sedata per farla poi violentare da 50 sconosciuti nella loro casa di Mazan, in Francia. (il Giornale)

Drogata e stuprata per anni da oltre 50 uomini: “Sono una donna distrutta ma lotto per le altre”. Poi le parole di fuoco per l’ex marito Il grido di Gisele Pellicot è per tutte le vittime di stupro: “Non ci dobbiamo vergognare noi”. (Milleunadonna.it)

È il concetto che Gisèle Pelicot – la donna che ha chiesto un processo a porte aperte contro l’ex marito e 50 stupratori, ripete da tempo e che oggi ha ribadito nell’udienza in cui i giudici del tribunale del Vaucluse hanno proseguito Sotto processo l’ex marito che la sedava per farla poi violentare da sconosciuti nella loro casa di Mazan, in Francia. (Il Fatto Quotidiano)