Dal 2025 è obbligatorio buttare i vestiti nel cassonetto giusto, ma la raccolta differenziata dei rifiuti tessili funziona davvero?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sulla carta, un grande passo avanti. Ma nella realtà? Le sfide sono molte, le soluzioni ancora poche e il rischio concreto è che questa misura finisca per rimanere una buona intenzione, ma senza un impatto reale. L’Italia era partita in anticipo, già nel 2022. Ma oggi, a distanza di tre anni, i cassonetti dedicati mancano ancora in molte città, i cittadini non sanno come conferire correttamente gli abiti usati, e il sistema di riciclo, semplicemente, non è ancora pronto. (Vanity Fair Italia)
Ne parlano anche altre testate
Dal primo gennaio 2025, la raccolta differenziata dei rifiuti tessili è diventata obbligatoria in tutta l'Unione Europea. L'obiettivo è ambizioso: ridurre l'impatto ambientale di un'industria particolarmente inquinante e avvicinarsi ad un modello di economia circolare. (Everyeye Lifestyle)
I contenuti della Banca Dati di Ambiente&Sicurezza sono riservati agli abbonati alla rivista. Abbonati Sei abbonato ad Ambiente&Sicurezza e hai già effettuato l’accesso al sito?Faiper accedere ai contenuti a te riservati. (Ambiente Sicurezza Web)
Ci sono due temi caldi per il distretto al centro del dibattito in Europa: l’End of Waste, ossia le regole che definiscono quando un materiale di scarto (rifiuto) cessa di essere tale per rientrare nel ciclo produttivo. (LA NAZIONE)