Ue respinge le accuse di censura di Zuckerburg
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Meta L'Unione europea ha respinto l'accusa di censura da parte di Mark Zuckerberg. Il Ceo diieri aveva accusato l'Europa di avere "un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì". "Respingiamo assolutamente qualsiasi affermazione di censura da parte nostra", ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, nel corso di un briefing a Bruxelles (LA STAMPA Finanza)
Se ne è parlato anche su altri media
Si cita, in particolare il gruppo “P95 spenders”, ovvero quegli inserzionisti che spendono più di 1.500 dollari al giorno e che sarebbero stati dispensati dai controlli sulla pubblicità. (Il Fatto Quotidiano)
Professoressa Giusella Finocchiaro, avvocato e giurista all’Università di Bologna, Zuckerberg ha annunciato la chiusura del programma di fact-checking da parte di soggetti indipendenti e che il controllo dei contenuti sarà affidato a una community di utenti. (L'HuffPost)
In realtà rivela l'obiettivo delle big tech e degli Usa repubblicani di governare l’informazione mondiale con le logiche dell'iperliberismo, senza intermediari a tutela dei lettori. E' la "stakeholder economy", bellezza (Agenda Digitale)
Tutto il resto avrà libertà assoluta di circolazione, con il rischio che le piattaforme del gruppo diventino – più di quanto già non siano, a dirla tutta – degli sfogatoi senza limiti e senza alcuna garanzia di rispetto reciproco. (Vanity Fair Italia)
Mark Zuckerberg ha annunciato sui propri social i cambiamenti che presto avverranno sulle proprie piattaforme. Come? «È tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà di espressione», spiega l'imprenditore dal proprio profilo personale. (Corriere della Sera)
Un tempo, in gergo giornalistico, ma anche a scuola, si parlava di “verifica delle fonti”. Era il tempo dei correttori di bozze, delle brutte copie, delle enciclopedie e delle ricerche negli archivi. (Famiglia Cristiana)