Meta, notizie e stop fact-checking sui social network: le conseguenze per gli utenti
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Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook e Instagram, per il momento solo negli Stati Uniti, non avranno più un loro sistema di fact-checking. La scelta ricalca quella già compiuta anni fa da Elon Musk per X, ma si scontra con le regole europee. “Le piattaforme saranno ancora obbligate a un impegno proattivo in Italia, ma in dubbio è il ruolo di queste aziende nel controllo delle notizie”, commenta l’avvocato Ernesto Belisario a Sky tg24 Insider (Sky Tg24 )
Se ne è parlato anche su altri media
E spesso gli interessi non sono allineati, anzi confliggono”. “Quindi assistiamo ad uno scontro tra la politica che regola il mondo reale, cioè il mondo in cui viviamo fatto dei confini nazionali a cui siamo abituati, e una diplomazia guidata dalle aziende e dalle piattaforme che invece gestisce e maneggia i confini di questo altro spazio della nostra vita. (RSI Radiotelevisione svizzera)
L'improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. (StartupItalia)
Inoltre, fra le novità, il co-fondatore di Facebook ha spiegato che le regole generali che sovrintendono la pubblicazione dei contenuti saranno più semplici e i filtri automatici saranno tarati abbondantemente verso l’alto, solo per contenuti davvero gravi come terrorismo, pedopornografia, truffe e traffico di droghe. (Vanity Fair Italia)
E' quanto sottolinea in un'intervista all'Adnkronos, Fabiana Di Porto, docente di Innovation Law and Regulation alla Luiss. Lo stop di Meta al fact checking apre lo scenario ad una partita ben più grande tra Usa e Ue su chi si doterà "per primo della tecnologia per intercettare e rimuovere i contenuti illegali". (Adnkronos)
Come? «È tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà di espressione», spiega l'imprenditore dal proprio profilo personale. Lo scopo delle novità di Meta, secondo Zuckerberg? «Dare voce alle persone sulle nostre piattaforme». (Corriere della Sera)
"La libertà di espressione è al centro del Digital Services Act (Dsa), che stabilisce le regole per gli intermediari online per contrastare i contenuti illegali, salvaguardando la libertà di espressione e d'informazione online: nessuna disposizione del Dsa obbliga gli intermediari online a rimuovere i contenuti leciti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)