Zuckerberg: Con Trump in atto rivoluzione culturale che darà priorità alla parola
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Zuckerberg: Con Trump in atto rivoluzione culturale che darà priorità alla parola "Le recenti elezioni sembrano anche un punto di svolta culturale verso una nuova priorità della parola. Quindi torneremo alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre policy e sul ripristino della libera espressione sulle nostre piattaforme. ... Infine lavoreremo con il presidente Trump per respingere i Governi di tutto il mondo che stanno attaccando le aziende americane e spingendo una censura più aggressiva. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altri media
"La libertà di espressione è al centro del Digital Services Act (Dsa), che stabilisce le regole per gli intermediari online per contrastare i contenuti illegali, salvaguardando la libertà di espressione e d'informazione online: nessuna disposizione del Dsa obbliga gli intermediari online a rimuovere i contenuti leciti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un tempo, in gergo giornalistico, ma anche a scuola, si parlava di “verifica delle fonti”. Era un passaggio importante, questo tempo lento usato per controllare e per cercare di evitare di dire, scrivere, comunicare inesattezze. (Famiglia Cristiana)
Ieri, alla vigilia del secondo mandato del tycoon alla Casa Bianca e nel tentativo ormai esplicito di riposizionarsi al fianco del neopresidente, Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti sulle sue piattaforme. (Corriere della Sera)
«Gli omosessuali? Malati». Prima dell'annuncio di Mark Zuckerberg di martedì queste esternazioni avrebbero violato gli standard della community di Facebook e Instagram. (Corriere della Sera)
I partner di Meta che si occupano di fact-checking affermano di essere stati "colti alla sprovvista" dalla decisione dell'azienda di fare a meno della verifica delle informazioni nei contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads. (WIRED Italia)
Professoressa Giusella Finocchiaro, avvocato e giurista all’Università di Bologna, Zuckerberg ha annunciato la chiusura del programma di fact-checking da parte di soggetti indipendenti e che il controllo dei contenuti sarà affidato a una community di utenti. (L'HuffPost)