I tre danni della chat americana con i piani contro gli Houthi e la lezione per l’Italia

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La Stampa ESTERI

Succede a tutti. A chi non è capitato di mandare un WhatsApp (o un più protetto Signal) a un destinatario sbagliato? Ma la leggerezza di digitazione non dovrebbe capitare a un “consigliere per la sicurezza”. Non dovrebbe capitare a chi siede nell’ufficio che fu di Henry Kissinger e di Condoleezza Rice. Non in un gruppo che include il capo del Pentagono. Non in una conversazione in cui si discute una delicata operazione militare contro la minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Nel febbraio 2020, alla vigilia della pandemia di Covid-19 e con il mondo che stava progressivamente scoprendo lo smart working e le applicazioni per il telelavoro, la Commissione Europea ha comunicato al suo staff di iniziare a utilizzare Signal, una nota app di messaggistica crittografata end-to-end, cioè sistema di protezione delle comunicazioni in cui solo il mittente e il destinatario possono leggere i messaggi scambiati. (Milano Finanza)

E se ci sono cose che possiamo fare in anticipo per minimizzare il rischio per le strutture petrolifere saudite, dovremmo farlo” – a conferma dell’interesse per la salvaguardia degli interessi di Riad e nessun riguardo per gli (ex) partner del Vecchio continente. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Lo scambio di messaggi è stato reso pubblico per il clamoroso errore di avere inserito nel gruppo sull'app Signal anche un giornalista: il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg. Un'Europa scroccona e patetica, che ha sempre bisogno dell'aiuto degli Stati Uniti per risolvere i problemi e che non è mai disposta a fare la sua parte. (EuropaToday)