Bologna, Matteo Lepore: «Corteo da spostare, eravamo d'accordo. Dal prefetto falsità»
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«Il prefetto usa parole al limite della falsità». Il sindaco di Bologna Matteo Lepore torna all’attacco dopo gli scontri di sabato scorso tra collettivi e forze dell’ordine a margine della manifestazione dei Patrioti e di CasaPound e delle polemiche che ne sono seguite. Vuole rispondere al prefetto Attilio Visconti che in un’intervista al Corriere della Sera ha dato la sua versione dei fatti ma anche al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che «ha rilanciato la versione del prefetto» e alla premier Meloni «che ha passato il segno». (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nei giorni scorsi Bologna, oltre che per l’assalto delle frange violente dei centri sociali alla polizia, impegnata a difendere il corteo dei trecento militanti di CasaPound contro il degrado pubblico, ha meritato gli onori delle cronache per un’altra notizia. (Liberoquotidiano.it)
"Il prefetto di Bologna dichiara una cosa non vera". Nel verbale del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, letto tra gli altri dal sindaco Lepore, si sosteneva che la manifestazione si sarebbe dovuta svolgere "al di fuori del centro storico". (Liberoquotidiano.it)
"La decisione la prende la Prefettura, è difficile vietare cortei. Il punto è come si svolgono e dove. È un tema che le città hanno. È importante prevenire e collaborare con la Prefettura". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Bicocca sulle polemiche per le manifestazioni e gli scontri a Bologna (La Stampa)
Negli ultimi giorni, abbiamo ascoltato Maurizio Landini, il segretario generale del maggiore sindacato, incitare alla «rivolta sociale», un ministro della Repubblica, Matteo Salvini, definire «comunisti» i magistrati che hanno preso legittime decisioni non gradite al governo e parlare di «zecche rosse» a proposito di partecipanti a una manifestazione, il sindaco di Bologna Matteo Lepore accusare il governo di avere «mandato 300 camicie nere in città». (Avvenire)
Della gestione delle manifestazioni di sabato 9 novembre, a Bologna, si discuterà a lungo. Anche perché la polemica politica non si placa, con Giorgia Meloni che accusa il sindaco Matteo Lepore di avere «una doppia faccia» e il primo cittadino che continua a interrogare il governo: «Perché è stato permesso che 300 persone con le svastiche al collo e, ribadisco, la camicia nera, sventolassero le loro bandiere marciando al passo dell’oca a pochi passi dalla stazione?». (Open)
"Non è bello vedere gente poliziotti schierata, già siam nervosi tutti, gli faccia abbassare gli scudi, almeno abbassare gli scudi": e così a richiesta del responsabile della Rete dei patrioti, il movimento di estrema destra che sabato ha sfilato tra le vie del centro di Bologna, la funzionaria incaricata dell'ordine pubblico fa abbassare le protezioni ai poliziotti schierati in tenuta anti-sommossa. (Fanpage.it)