Il corteo dell’estrema destra e quello antifascista dei collettivi: il centro di Bologna è blindato
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BOLOGNA – Sono ore di tensione quelle che si stanno vivendo del centro di Bologna, dove questo pomeriggio, da piazza XX settembre, partirà un corteo del’estrema destra – la rete dei Patrioti e Casapound – a una settimana dalle elezioni regionali. Una manifestazione autorizzata dalla Questura, e che il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha chiesto ancora poche ore fa di spostare perché la città «non… (La Repubblica)
Ne parlano anche altri media
Dopo aver liquidato i gruppi di estrema destra nella fase precedente alla conquista del governo, in quanto inutili sul piano elettorale e fonte d'imbarazzo, oggi la destra di governo li richiama in servizio per aumentare la conflittualità nei confronti della sinistra con la pretesa di fare tutte le parti in commedia e criminalizzare il dissenso a suon di provocazioni. (Fanpage.it)
BOLOGNA – "Condanniamo con fermezza la violenza, indipendentemente dalla sua origine. La denuncia della segreteria nazionale del Silp Cgil arriva quando la polemica è più che mai cruenta. (La Repubblica)
C’è chi ha accusato gli agenti di prendere ordini dal partito di estrema destra, versione negata da CasaPound. In un video rilasciato ieri, il movimento ripercorre le concitate fasi della manifestazione di Bologna, spiegando che il momento in cui gli attivisti si avvicinano agli agenti in tenuta antisommossa era dovuto solo al "raggiungimento di una moderazione tra manifestanti e autorità nell’interesse di tutti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il quotidiano pubblica un verbale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, datato 5 novembre – quattro giorni prima della manifestazione – da cui risulta come, “dall’attività informativa”, fosse “emersa la concreta possibilità di attriti tra i manifestanti facenti capo a correnti socio-politiche contrapposte”. (Il Fatto Quotidiano)
«Giorgia Meloni si è rivolta ai cittadini di Bologna come per sgridare bambini che sono stati cattivi: adesso gli aiuti non ve li do più. Quando una persona ricopre la carica di presidente del Consiglio dovrebbe avere una certa misura, nei contenuti e nei dettagli. (La Repubblica)
– Se è vera la tesi per cui l’Italia, fondamentalmente, è un Paese di destra, allora qualcosa deve essere andato storto in Emilia-Romagna e, nello specifico, a Bologna. Una reazione che si è prima manifestata nelle piazze – dal presidio non violento con partiti e Anpi, alle manifestazioni non autorizzate degli antagonisti, che sono come al solito sfociate in scontri con la polizia – e che poi si è spostata sul piano istituzionale, con il sindaco Matteo Lepore che ha accusato il governo di “avere mandato in città trecento camicie nere”, affondo che ha generato un cortocircuito istituzionale senza precedenti con Viminale e Questura. (il Resto del Carlino)