Portolano: “In Libano, Israele viola il diritto. Gli italiani per difendersi possono anche reagire”

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la Repubblica INTERNO

«Ho appena finito di parlare con il capo di Stato maggiore delle forze armate israeliane. Mi ha detto che gli attacchi contro i caschi blu sono stati frutto di errori a livello tattico e che avrebbe analizzato tutte le attività svolte sul terreno, assicurandosi che non ci sarebbero più stati errori del genere nei confronti di postazioni dell’Onu». Il generale Luciano Portolano ha assunto da pochi… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Non è andata come sperava Benjamin Netanyahu. «No, erano attacchi deliberati». (la Repubblica)

GERUSALEMME – Dopo la dichiarazione di “persona non grata” nei confronti del segretario generale Antonio Guterres, il braccio di ferro fra il governo israeliano e le Nazioni Unite sembrava aver raggiunto il punto più basso possibile, ma ieri lo scontro ha raggiunto un nuovo minimo. (la Repubblica)

L'Unifil ha fatto sapere che un altro casco blu, cittadino indonesiano - il quinto in due giorni - è stato ferito da colpi di arma da fuoco nella notta etra venerdì e sabato, colpito da un proiettile di «origine non ancora determinata» mentre era in corso un'azione militare non lontano dal quartier generale a Ras al Naqoura. (ilgazzettino.it)

La solitudine di fronte al baratro della guerra

Israele ha preso ancora una volta di mira postazioni di Unifil, la missione Onu di interposizione con Hezbollah già colpita nel corso degli ultimi giorni. Nella giornata di domenica le forze israeliane avrebbero addirittura abbattuto il cancello principale di un sua base, dove i tank avrebbero poi fatto irruzione. (Open)

Roma, 13 ott. (Agenzia askanews)

Andare o restare? Ridurre il contingente militare o modificare gli obiettivi della missione? Battere in ritirata o limitarsi a trasferire i soldati altrove? L’unica certezza è che, a oggi, non ci sono risposte, e che quelle risposte l’Italia dovrà necessariamente trovarle da sola, visto il vuoto di potere (americano) e l’assenza di una guida (europea) che possano aiutarci a uscire onorevolmente da un incubo chiamato Libano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)