Due donne favorite per succedere a Trudeau dopo le dimissioni
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Dopo le dimissioni di Justin Trudeau dalla guida del partito Liberal (e da premier quando verra' scelto un nuovo leader), è già scattato il toto nomi sul suo successore. E tra i favoriti ci sono due donne: l'attuale ministra degli Esteri, Melanie July, e l'ex vice premier e ministra delle Finanze Chrystia Freeland. Il governo di Trudeau è stato scosso proprio dalle dimissioni a sorpresa di Freeland poche ore prima che dovesse presentare il suo aggiornamento fiscale annuale. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altre testate
Ultim'ora news 6 gennaio ore 17 (Milano Finanza)
Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato le sue dimissioni dalla guida del Partito liberale. Trudeau ha annunciato che lascerà anche il ruolo di primo ministro, una volta che sarà scelto il nuovo capo del partito. (LAPRESSE)
Ma la sua popolarità è a livelli bassi come mai era avvenuto a Ottawa nella storia recente, il suo partito (il progressista Liberal Party) è totalmente sfuggito al suo controllo e l'imminente sbarco alla Casa Bianca di Donald Trump non farà che peggiorare le cose. (il Giornale)
Trudeau, che è diventato profondamente impopolare soprattutto sull’onda dell'impennata del costo di cibo e alloggi, è rimasto in silenzio nelle ultime settimane, nonostante le crescenti pressioni dopo le brusche dimissioni della sua m… (la Repubblica)
Mito della sinistra mondialista, amicone di Joe Biden e di Macron, icona dei progressisti europei, dei piddini italiani, Justin Trudeau, primo ministro del Canada, ha annunciato le dimissioni da premier e da leader del partito liberale per l'impossibilità di andare avanti con la sua maggioranza. (Secolo d'Italia)
La prima è Chrystia Freeland, ex vice premier e ministra delle Finanze, la cui clamorosa uscita dal governo di Trudeau - con tanto di pubblicazione della lettera di dimissioni in cui affermava di lasciare per divergenze sul modo di affrontare la minaccia dei dazi di Donald Trump - a dicembre ha esacerbato la grave crisi che giù viveva il premier, portandolo così alla decisione di oggi. (Adnkronos)