Equalize, c'è una grana pure a sinistra: Pierfrancesco Barletta (Sea) indagato nello scandalo dossier
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Ambientalista, interista, di sicuro di sinistra. Eppure. A sorpresa nello tsunami dell'inchiesta sugli spioni e sugli spiati salta fuori anche il nome del manager con la passione per la politica... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Su altre fonti
«All’interno della propria compagine associativa e nell’ambito della rete relazionale, l’organizzazione dispone di risorse umane assolutamente in grado di mettere in atto operazioni di depistaggio e di delegittimazione», scrivono i pm nella richiesta di custodia cautelare per i sodali di Equalize, la ditta dei dossier. (ilmessaggero.it)
Sono una quindicina le contestazioni di cui deve rispondere Luca Cavicchi, il 62enne ferrarese indagato nell’ambito della maxi inchiesta sui dati rubati che conta cinquanta iscritti. Si tratta di una presunta associazione a delinquere (il reato associativo non è però contestato a Cavicchi) che aveva lo scopo di procurarsi dati rilevanti, sensibili e segreti, anche di personaggi di spicco del panorama nazionale, e crearne un ‘mercato’ illecito. (il Resto del Carlino)
Reggio Emilia Due viaggi in Puglia. L’indagine ruota attorno all’agenzia Equalize e ha fra i principali indagati il 38enne reggiano Giulio Cornelli, amministratore e socio unico della Develope And Go (Dag), con sede a Reggio in via Gandhi 20, e Nunzio Samuele Calamucci, socio della Mercury Advisor, hacker, consulente informatico e investigativo, entrambi finiti ai domiciliari. (Gazzetta di Reggio)
C’è un filo rosso che collega Milano e Londra nella storia della presunta maxi-centrale di dossieraggio scoperta dalla Procura di Milano, indagine con al centro Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano e l’ex superpoliziotto della Mobile, Carmine Gallo. (Il Fatto Quotidiano)
Politici sistematicamente nel mirino dell’agenzia investigativa Equalize, oppure solo vittime occasionali di interessamenti contingenti del suo proprietario Enrico Pazzali; la banca dati Sdi del Viminale davvero «bucata», o solo una sperimentazione poi non perfezionata su larga scala; e il presidente di Fondazione Fiera Milano «pienamente consapevole» delle illegalità, oppure tenuto dai dipendenti «non completamente a conoscenza dalla reale invasività»? Le intercettazioni di due anni di indagini sono le stesse, la gravità dei fatti è condivisa, eppure non potrebbe essere più diversa la lettura che ne fa la Procura di Milano nelle 1.217 pagine di richiesta di 16 misure cautelari, e la lettura che ne fa il gip del Tribunale nelle 513 pagine di ordinanza di custodia cautelare per soli 4 domiciliari e 2 interdizioni. (Corriere Milano)
Ci sarebbe anche R.B., funzionario in servizio all'ufficio di polizia di frontiera dell'aeroporto di Orio al Serio, nel calderone dell'inchiesta della Dda di Milano che sta facendo rumore in tutta Italia. (BergamoNews.it)