Petrolio ancora in calo, il Wti a 67,9 dollari al barile
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Rafforzamento del dollaro e indebolimento della domanda in Cina pesano sulle quotazioni del petrolio, ancora in flessione: le quotazioni del Wti si muovono in calo intorno ai 67,9 dollari il barile (-0,24%); le quotazioni del Brent intorno ai 71,7 dollari (-0,15)% . (Tuttosport)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Poche certezze e molti interrogativi, che si traducono in volatilità. Sui mercati delle materie prime non si può dire che le acque si siano calmate all’indomani del trionfo elettorale di Donald Trump ed è probabile che le quotazioni continueranno ad oscillare nel prossimo futuro, a seconda delle suggestioni del momento. (Il Sole 24 ORE)
Ma le quotazioni risentono anche delle tensioni in Medio Oriente che le spingono al rialzo Obiettivo: sostenere i prezzi del greggio in una fase di debolezza della domanda. (Milano Finanza)
Questa anteprima dei dati settimanali esamina USOIL e XAUUSD, dove i dati economici in arrivo questa settimana sono i principali driver di mercato per le prospettive a breve termine. Giovedi: (FinanceFeeds)
Il contratto sul Wti americano per dicembre guadagna lo 0,19% portandosi a 68,25 dollari al barile, mentre quello sul Brent per gennaio sale dello 0,22% a 72,05 dollari. Salgono questa mattina le quotazioni del petrolio (Tiscali Notizie)
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L’annuncio, arrivato nel pomeriggio di domenica, non si può considerare una vera e propria sorpresa. Come riporta Sissi Bellomo per il Sole24Ore, il petrolio è in recupero dopo la decisione dell’Opec+ di rinviare ulteriormente di un mese l’aumento della produzione. (SoldiOnline.it)