Primario aggredito a Lamezia Terme

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Lamezia Terme, un tranquillo comune della Calabria, è stato teatro di un episodio di violenza che ha scosso profondamente la comunità medica. Rosarino Procopio, primario facente funzione del pronto soccorso dell'ospedale locale, è stato aggredito con un manganello dal nipote di una paziente. L'aggressione, avvenuta all'interno della struttura ospedaliera, è scaturita dalla decisione dei medici di dimettere la nonna dell'aggressore dall'Osservazione breve intensiva.

Il nipote, in preda a un raptus di rabbia, ha colpito il medico due volte con un manganello, causando ferite che, fortunatamente, non si sono rivelate gravi. L'aggressore è stato arrestato in flagranza differita, una misura recentemente introdotta dal decreto legge approvato il 27 settembre dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per contrastare la crescente violenza contro gli operatori sanitari.

Questo episodio non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, si sono verificati numerosi attacchi contro il personale medico e infermieristico in tutta Italia. Il 28 ottobre, due infermieri sono stati pestati dai familiari di un paziente in provincia di Modena, mentre l'8 ottobre, un'infermiera è stata aggredita con un coltello in una Casa di comunità a Meldola, in provincia di Forlì-Cesena.

Rosarino Procopio, 65 anni, ha espresso la sua amarezza e delusione per l'accaduto, sottolineando le difficoltà quotidiane che i medici del pronto soccorso devono affrontare.