Indonesia, nuovo pesante ingresso nei Brics. La Cina osserva e approva
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La formazione continua ad ampliarsi. I Brics hanno ufficialmente accolto un decimo membro nel gruppo: l’Indonesia. L’annuncio è arrivato dal Brasile, che per il 2025 detiene la presidenza di turno e ospiterà il summit dei leader a Rio de Janeiro il prossimo luglio. «L’Indonesia considera la sua adesione come un passo strategico per aumentare la collaborazione e la cooperazione con altri paesi in via di sviluppo, sulla base dei principi di uguaglianza, rispetto reciproco e sviluppo sostenibile», si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri brasiliano. (il manifesto)
La notizia riportata su altre testate
Si tratta di uno scontro che vede contrapposti due blocchi: da un lato, l’Occidente, o meglio, l’“Uccidente” liberal-atlantista; dall’altro, i paesi non allineati al Washington Consensus, che cercano, in varie forme, di costruire un mondo poliarchico o multipolare. (Radio Radio)
L’ingresso della più grande economia del Sud-Est asiatico nel blocco “dimostra il ruolo sempre più attivo dell’Indonesia nelle questioni globali e il suo impegno nel rafforzare la cooperazione multilaterale per creare un mondo più inclusivo e più equo”, ha affermato il ministero degli Esteri indonesiano in una nota. (Agenzia askanews)
In termini di dimensione economica complessiva, misurata dal PIL totale in parità di potere d’acquisto, l’Indonesia sia già giunta a essere nel 2015 l’ottava potenza economica del mondo, avendo superato il Regno Unito, la Francia e l’Italia, scesa alla 12° posizione mondiale. (Farodiroma)
Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Thailandia, Uganda e Uzbekistan. Sono questi i nove Paesi che, a partire da ieri, 1° gennaio 2025, sono diventati partner del blocco BRICS, il raggruppamento di quelle che una volta venivano definite economie emergenti, che sfida l’egemonia statunitense. (L'INDIPENDENTE)
Nel rendiconto di fine anno di fronte all’Assemblea nazionale del Poder popular, il premier Manuel Marrero ha riconosciuto la sua “insoddisfazione perché non si è realizzato il necessario.. in riferimento a quanto chiede la popolazione”. (il manifesto)
Lo status di partner prevede la partecipazione agli accordi economici e di cooperazione su specifici progetti d’interesse comune e anche la possibilità di essere invitati ai summit, senza, però, diritto di voto. (Italia Oggi)