La nuova vita del Fondaco dei Tedeschi a Venezia: dal polo dell'artigianato alla suggestione museale
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E adesso cosa ne sarà del Fontego dei Tedeschi, visto che il grande magazzino chiude e i 226 dipendenti diretti, 500 con l’indotto, perderanno il lavoro? È la domanda che rimbalza da ieri, 15 novrembre, in città e intorno alla quale si avvitano le ipotesi. Non potrà diventare un hotel la fenomenale struttura restaurata dall’archistar Rem Koolhas: non è previsto nelle sue destinazioni d’uso e a Venezia vige la norma blocca-alberghi che dal 2018 vieta i cambi d’uso, a meno che non ci sia il via libera di giunta e consiglio comunale. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Una doccia gelata la lettera che Dfs Italia ha inviato a Regione, ispettorato del lavoro e sindacati per comunicare che dopo otto anni il polo del lusso del Fondaco dei tedeschi chiuderà definitivamente i battenti entro settembre 2025 e che tutti i 226 dipendenti saranno licenziati. (Corriere della Sera)
Quello tra Venezia e la famiglia Alajmo sembrava un’accoppiata naturalmente predestinata alla grandezza: una delle città più belle del mondo e una premiatissima dinastia veneta della ristorazione, con esperienze di successo anche all’estero, da Parigi a Marrakech. (Dissapore)
Qualcuno, nell’immediatezza della notizia della prossima chiusura del Fondaco dei Tedeschi con 226 persone che perderanno il lavoro, aveva ipotizzato una possibile conversione in hotel extra lusso con un cambio di destinazione d’uso già incassato dalla proprietà. (ilgazzettino.it)
«Lo abbiamo saputo dal Gazzettino», ci spiega Raffaele Alajmo mentre si trova in Sudafrica per lavoro. Il locale disegnato da Philippe Starck al piano terra di Fondaco dei Tedeschi, a due passi dal Ponte di Rialto, è una stella del firmamento Alajmo. (Gambero Rosso)
La notizia era nell’aria grazie a una mail inviata qualche giorno fa ad alcuni dei 226 dipendenti del Fondaco dei Tedeschi, ma la conferma è arrivata solo giovedì dall’assessore allo sviluppo economico del Comune di Venezia, Simone Venturini. (il manifesto)
Dopo meno di 10 anni di vita, il luxury center shopping che si affaccia sul Canal a Venezia affoga in un buco da 100 milioni di euro e la proprietà multinazionale decide di abbandonare la “gondola”. (altovicentinonline.it)