Giovanni Toti si dimette. In Liguria parte il totonomine, ecco quando si andrà a votare

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Milano Finanza INTERNO

Ultim'ora news 26 luglio ore 9 Giovanni Toti si è dimesso da governatore della Liguria. La decisione arriva dopo 80 giorni di arresti domiciliari, misura a cui è stato sottoposto nell’ambito dell’indagine per corruzione e voto di scambio che ha terremotato la Liguria. I motivi delle dimissioni di Toti La scelta del governatore è stata quasi obbligata. Lasciando la poltrona, Toti può infatti far partire la richiesta di revoca della misura cautelare. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altre testate

E chi ne ha invocato le dimissioni «potrebbe essere ripagato in futuro con la stessa moneta». Toti in futuro potrebbe essere assolto, ma intanto l’esito delle urne sarà comunque stato stravolto». (ilmessaggero.it)

È la lettera di un detenuto. La lettera di dimissioni scritta a mano, poche righe un po’ sghembe in stampatello, è una deliberata scelta che dice molte cose sullo stato d’animo di Giovanni Toti. (La Stampa)

Probabilmente si terranno in autunno, in concomitanza con l'Emilia Romagna e l'Umbria. Mentre procede il binario giudiziario, il tema politico riguarda le elezioni. (la Repubblica)

Il caso Toti, un sistema e una lotta in solitaria

Un saggio proverbio dice che “prima o poi tutti i nodi vengono al pettine”. La Liguria da stamane non ha più un presidente. Entro l’anno, probabilmente tra ottobre e novembre si tornerà a votare. Stamane, infatti, Giovanni Toti, che si dichiara assolutamente innocente, da 80 giorni arrestato, ai domiciliari nella sua residenza di Ameglia, in quel di La Spezia, per due presunti reati, corruzione e finanziamento illecito, su cui magistrati, forze dell’ordine ed investigatori stanno indagando, ha dato le sue “dimissioni irrevocabili”. (Riviera Time)

L’impressione è che paradossalmente solo Toti sarebbe stato immediatamente pronto a correre per il mandato alla guida della Regione Liguria, ma non avrebbe mai potuto. (Corriere della Sera)

Motivazioni che non convincono l’opposizione che rinfaccia all’ormai ex governatore di avere tenuto ferma la macchina regionale con danni gravi alla funzionalità della macchina il cui incedere non era certo favorito da un presidente chiuso in casa, inseguito dalle accuse di corruzione e di finanziamento illecito, ogni giorno descritto dai quotidiani come socio in affari di personaggi discussi come il ricchissimo imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente del porto di Genova Paolo E. (L'Eco di Bergamo)