«Aprirò il tunnel, ad Avellino ci penso io. Petracca pensi a lavorare per il territorio»

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Orticalab INTERNO

«Penso io alla città, Petracca si impegni piuttosto per il territorio. Vado avanti con chi mi ha fatto vincere». Così la sindaca Laura Nargi. La fascia tricolore interviene a margine della celebrazione al Duomo per l’anniversario del terremoto del 23 novembre 1980. «Dopo 44 anni, il ricordo è ancora vivo in noi. Il compito del sindaco, delle istituzioni è quello di ricordare insieme alla comunità le vittime del disastro della nostra terra. (Orticalab)

Su altri giornali

Proprio negli ultimi giorni un nuovo studio multidisciplinare ha finalmente svelato i misteri della crosta terrestre nell’area epicentrale del terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980, con una magnitudo di 6.9. (ilmattino.it)

“La cerimonia – dice il presidente della Regione, Vito Bardi – non è soltanto un momento di riflessione, ma anche di unione per i residenti che, sull’onda dei ricordi e dei racconti, trovano conforto nella condivisione del dolore e nella memoria collettiva”. (TRM Radiotelevisione del Mezzogiorno)

Nei giorni immediatamente successivi coordinò i soccorsi ed i primi aiuti, la casa comunale divenne veramente la casa di tutti, i dipendenti seguendo il suo esempio si sottoponevano a turni massacranti, oltre il lavoro d’ufficio si occupavano di gestire la distribuzione del latte, dei materassi e delle coperte nei locali de “la Prora” (attuale centro anziani), si occupavano della distribuzione dei buoni pasto fino a tarda ora. (Positanonews)

Il terremoto in Irpinia fu uno spartiacque: ora l’Italia è all’avanguardia. Resta solo una cosa da fare

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

I ministri Nello Musumeci e Matteo Piantedosi (rispettivamente alla Protezione civile e dell'Interno) partecipano alla cerimonia per le vittime del terremoto in Irpinia del 1980, oggi, 23 novembre, nel giorno del 44esimo anniversario. (La Repubblica)

Dopo la scossa, fortissima come mai avremmo immaginato, uscimmo di casa e nostro padre ci portò in auto alla sede Enel di Benevento. Lui, ingegnere elettrotecnico a capo della zona di Benevento, che comprendeva una vasta area che confinava con l’Irpinia, ebbe come primo pensiero quello di capire cosa fosse accaduto nella ‘sua’ zona. (Il Fatto Quotidiano)