“Un trilione, tutto incluso". Spunta la formula del possibile accordo sulla finanza climatica
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BAKU. “One trillion, all inclusive”. Mille miliardi, tutto compreso. La voce del diplomatico membro della presidenza azera di Cop29 rimbalza sulle pareti prefabbricate del villaggio che ospita la Conferenza sul clima di Baku. Sta spiegando a un capannello di delegati quale sarà l’accordo finale. Sì al trilione di dollari per la finanza climatica, come richiesto dai Paesi in via di sviluppo. Ma conteggiando non solo il denaro pubblico dei Paesi ricchi. (la Repubblica)
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Ma bisogna scorrerla fino al punto numero 22 per cogliere quanto sia ancora ampia la distanza tre le posizioni in campo sulla finanza climatica. Da lì in poi si parla di “Goal”, obiettivi, e le strade si dividono tra i due schieramenti: Sviluppati contro In via di sviluppo. (la Repubblica)
Nel piano d'azione nazionale sul clima per il periodo 2025-2030 la Svizzera si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 del 50% rispetto al 1990. La Svizzera ha ratificato l'intesa il 6 ottobre 2017 e ne è vincolata. (Corriere del Ticino)
Un brulicare di persone, la sala della plenaria – in questi giorni semivuota – stracolma, gli osservatori e la stampa in fila in attesa di entrare mentre dentro, uno dopo l’altro, tutti i Paesi del mondo – quasi non fossero loro a negoziare – si lamentano della prima bozza di accordo nata alla Cop29 di … (Il Fatto Quotidiano)
La COP29, la conferenza sul clima in corso a Baku in Azerbaigian, arranca verso la conclusione: i negoziati sono entrati nel vivo quanto al principale tema dell’incontro in corso da una decina di giorni, la “finanza climatica”, ovvero il contributo che i Paesi più ricchi del globo saranno chiamati a versare a quelli più poveri perché operino a loro volta una “transizione verde”. (rsi.ch)
A Baku stanno per scadere i tempi regolamentari della conferenza che deve trovare un nuovo obiettivo di finanza climatica. Il testo rispecchia ancora le divisioni tra i Paesi (Sky Tg24 )
Proviamo a capire cosa significano i termini più usati alla Conferenza sul clima dell'Onu, e che più dividono i Paesi partecipanti. Il linguaggio delle Cop non sempre è di facile «lettura». (Corriere della Sera)