Cop29, a Baku slogan contro i Paesi del nord: "Per il clima trilioni, non miliardi"
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Cop29, a Baku slogan contro i Paesi del nord: "Per il clima trilioni, non miliardi" 21 novembre 2024 Nuovo giorno di proteste a Baku, in Azerbaigian, nella sede della COP29, dove i manifestanti si sono riuniti esortando i Paesi ricchi a pagare per i danni causati dal cambiamento climatico. Gli attivisti hanno esposto striscioni che recitavano slogan come “Governi del nord: pagate trilioni, non miliardi”. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altre fonti
Mentre la COP29 in corso a Baku si accinge a concludere i suoi lavori, Greenpeace Italia e ReCommon rendono noto che il prossimo 18 febbraio la Cassazione si riunirà a Sezioni Unite per stabilire se anche in Italia, come già succede all’estero, sia possibile o meno intentare una causa climatica che accerti le responsabilità delle aziende inquinanti per gli eventi climatici estremi, come alluvioni e siccità, dovuti al riscaldamento globale, che stanno colpendo sempre più spesso e sempre più duramente anche il nostro Paese. (Greenpeace)
Le delegazioni hanno cominciato a giocare le loro carte, ma queste non combaciano: l’alleanza di 134 Stati del sud del globo chiede a UE, USA e Giappone in particolare 500 miliardi di dollari all’anno fino al 2030. (rsi.ch)
Una bozza di accordo dove non c’è traccia di accordo. Si presenta così il testo che la presidenza della Cop29 diffonde a poco più di 24 ore dalla fine della conferenza che deve trovare un nuovo obiettivo per la finanza climatica. (Sky Tg24 )
Proviamo a capire cosa significano i termini più usati alla Conferenza sul clima dell'Onu, e che più dividono i Paesi partecipanti. Il linguaggio delle Cop non sempre è di facile «lettura». (Corriere della Sera)
Quello sulla finanza climatica, il più importante, era solo un riepilogo delle posizioni contrastanti, e non offriva un testo di mediazione. E' attesa per mezzogiorno la seconda bozza di documento finale alla Cop29 di Baku (Tiscali Notizie)
Bocciata la prima, si aspetta la seconda. Ora si aspetta una seconda bozza, che si spera conterrà una vera proposta di mediazione da parte della presidenza azera. (QUOTIDIANO NAZIONALE)