Ghali al Forum: «La parola genocidio? Non la metto in scaletta, sono io il messaggio. La mia storia non ha precedenti in Italia»

Ghali al Forum: «La parola genocidio? Non la metto in scaletta, sono io il messaggio. La mia storia non ha precedenti in Italia»
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«Calpesto il mio senso di colpa. Sono qui a celebrare, mentre nel mondo succedono cose bruttissime. Ma c’è una frase che mi ripeto spesso: in tempi bui, bisogna splendere, perché per quelli come me, se non brillano da soli, la voce non arriva. E restano quelli che invitano a Rete4». Forse la battuta corre al rapper Baby Touché, invitato in tv a Dritto e Rovescio da Paolo Del Debbio, la cui ospitata non fu delle migliori. (leggo.it)

Su altre testate

Ghali canta Ninna nanna, Boulevard, Paprika, Ora d’aria in un'interpretazione intensa, di protesta, con il vento che gli urla sul volto, Casa mia, Cara Italia, su un piccolo palco, tra il suo pubblico, vicino ed emozionato, Habibi, Niente panico. (Vanity Fair Italia)

A esattamente sei anni di distanza dal primo concerto al Forum, lunedì 28 ottobre Ghali si è esibito ad Assago per la data inaugurale del tour. (Sky Tg24 )

Non c’è altro modo per descrivere quello che va in scena all’Unipol Forum di Milano, dove la risposta è stata prevedibile: due date subito sold out, e una terza, milanese, fissata per il 15 novembre. (Adnkronos) – Voce, impegno sociale e una presenza scenica notevole. (OglioPoNews)

Ghali contro Del Debbio: "Quelli che invitano a Rete 4"

MILANO. C’è però una frase che quando sono in difficoltà mi ripeto spesso: “in tempi bui bisogna splendere”. (La Stampa)

Voce, impegno sociale e una presenza scenica notevole. Ghali a Milano per la prima tappa del suo tour nei principali palasport italiani dopo ben sei anni di assenza (e la 'data zero' di Vigevano)... (Virgilio)

Il trapper, milanese di Baggio ma di origini tunisine, è la voce più autorevole della nuova scena "urban" italiana, senz'altro uno dei più impegnati dal punto di vista politico e sociale. Forse Ghali è talmente consapevole di sé e del proprio talento, e preso dalla propria "missione", da risultare addirittura presuntuoso. (Liberoquotidiano.it)