Morto a Napoli il musicologo Paolo Isotta
Articolo Precedente
Articolo Successivo
È morto all’improvviso Paolo Isotta, un grande napoletano, un grande musicologo italiano.
Il critico musicale più temuto d’Italia è scomparso stamani nella sua amata città a settanta anni.
Col presente articolo si chiude la mia attività di critico musicale svolta per più di quarantadue anni»
Figlio di un avvocato civilista, frequentò il liceo classico Umberto I di Napoli e poi le facoltà di Giurisprudenza e di Lettere della Università di Napoli Federico II. (Corriere del Mezzogiorno)
Ne parlano anche altre fonti
I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e poesia (Marsilio, 2017, finalista Premio Viareggio-Rèpaci 2017), La dotta lira. nota: ringraziamo per la foto – a cui Paolo Isotta era particolarmente legato – la casa editrice Marsilio (Il Libraio)
Figlio di un avvocato civilista, aveva studiato presso il liceo classico Umberto I di Napoli, per poi iscriversi alle facoltà di Giurisprudenza e di Lettere dell’Università Federico II. Ovidio e la musica (Marsilio, 2018, finalista Premio Napoli 2019), Verdi a Parigi (2020) (Connessi all'Opera)
La mia rabbia – conclude – è che l’Italia e la sua cultura ipocrita e incipriata non siano state in grado di capire e di nutrirsi di uno come lui, non riuscivano e sapevano sopportarlo “Isotta è senza alcun dubbio il capitolo più clamoroso della vita culturale di questa Italia”, ha scritto e ribadisce a voce all’HuffPost Pietrangelo Buttafuoco. (L'HuffPost)
“Apprendo con grande dolore della improvvisa morte di Paolo Isotta. Isotta aveva collaborato per 30 anni a il 'Corriere della Sera', dal 2015 scriveva per il 'Fatto Quotidiano' e da un anno anche per 'Libero'. (NapoliToday)
L’artista combatteva con un brutto male da tempo, ma la sua riservatezza e la sua energia non avevano mai permesso di far trasparire nulla all’esterno Milano, 14 feb. (LaPresse)
Articolo che gli costa il divieto di entrare al Teatro alla Scala dopo che l'allora sovrintendente Stéphane Lissner lo dichiara "persona non gradita" Aveva diretto le collane Musica e Storia per Mondadori e La Musica per Rusconi. (La Repubblica)