Giovanni Bagnasco, l'intervista all'attore con la sindrome di Treacher Collins: 'Ho fatto pace col mio aspetto'

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Giovanni interpreta Ippolito nel film "L'Arte della gioia" Tra i diversi attori italiani emergenti degli ultimi anni, ce n'è uno in particolare che sta facendo molto parlare di sé: è Giovanni Bagnasco che ha debuttato a Cannes il 22 maggio 2024 con la serie di Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini "l'Arte della gioia". Un'opera tratta dall'omonimo romanzo di Goliarda Sapienza. Giovanni, Ippolito nel film, 25 anni, ha il volto deformato da una malattia rara, la Sindrome di Treacher Collins o di Franceschetti che colpisce proprio i lineamenti del viso. (TGLA7)

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Venticinque anni, nato in provincia di Siena, l'attore affetto dalla sindrome di Treacher Collins, una malattia congenita, ha conquistato il pubblico con la sua interpretazione di un ruolo delicato, che lo ha messo a confronto col suo aspetto con cui, dice, ha fatto pace da tempo (Sky TG24)

La sindrome di Treacher Collins e l’accettazione (Radio Kiss Kiss - KissKiss.it)

Giovanni Bagnasco è l’anima dell’Arte della gioia, la nuova serie di Sky in cui interpreta Ippolito, il “rospo che diventa principe”. Venticinque anni, un volto segnato dalla sindrome di Treacher Collins, ma soprattutto una forza interiore capace di superare ogni barriera. (statoquotidiano.it)

Si chiama Giovanni Bagnasco, l’attore di L'arte della gioia, la serie televisiva su Sky. Il ragazzo interpreta il ruolo di un giovane che è stato rinchiuso dalla famiglia. Scopriamolo insieme nella sua intervista rilasciata al Corriere della Sera. (fem - attualità, nuove culture e tendenze)

Sono stato guardato in così tanti modi… Conosco la sensazione di chiedermi: chissà che pensa? Ormai, non m’importa più, ma da piccolo, anche il non detto faceva male. Si capirà che, per Giovanni Bagnasco, le tipologie di persone sono essenzialmente due: i cuori buoni e i cuori ciechi. (Corriere della Sera)

Ma da dove arriva questo nuovo talento? Scopriamo qualcosa di più sulla sua vita. Giovanni è nato con la sindrome di Treacher Collins, che colpisce i tratti del volto e nella fiction diretta da Valerio Golino trasforma le proprie insicurezze in forza, offrendo un’interpretazione commovente e delicata. (DiLei)