"Crimini di guerra a Gaza". L'Aia vuole arrestare Bibi

Crimini di guerra a Gaza. L'Aia vuole arrestare Bibi
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il Giornale ESTERI

Sono accusati, sulla base di «fondati motivi», di aver «usato la fame come arma di conflitto» e di «aver intenzionalmente ordinato un attacco contro la popolazione civile» a Gaza. Si tratta di crimini di guerra. Sono accusati anche di «omicidio, persecuzione e altri atti disumani», che rientrano nella fattispecie dei crimini contro l'umanità. Con queste motivazioni, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, da ieri sono ricercati e potrebbero essere arrestati in uno dei 124 Paesi (tra cui l'Italia) che aderiscono allo Statuto di Roma per le decisioni prese nella guerra ancora in corso nella Striscia. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma come il primo ministro più longevo di Israele, l’uomo che è riuscito nell’impresa di restare alla guida del Paese dopo la strage peggiore della Storia dello Stato ebraico, intenda ora giocare la sua partita, al momento non è chiaro. (la Repubblica)

Dall'ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d'arresto spiccato contro il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. (Secolo d'Italia)

(Adnkronos) – Una decisione “assurda”, “antisemita” e basata su falsità e bugie. Negando categoricamente ogni accusa, l’ufficio di Netanyahu afferma che il Paese non “si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà” fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Edizione pdf il manifesto del 22 novembre 2024

Con una mossa premeditata, che sfida il concetto stesso di sovranità statuale e le sue legittime prerogative, e facendo della sedicente giustizia internazionale una farsa, la CPI ha spiccato un mandato di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di responsabilità diretta per presunti crimini di guerra asseritamente commessi dalle Forze di difesa israeliane (IDF) durante il conflitto a Gaza ancora in corso. (Nicola Porro)

“Un leader sotto mandato di arresto internazionale perde credibilità e autorità. Questo è un punto fondamentale: la sua reputazione è seriamente danneggiata, e il sostegno politico interno potrebbe vacillare”. (Il Fatto Quotidiano)

Il manifesto del 22 novembre 2024 (il manifesto)