La Cina blocca l’export di minerali essenziali per tecnologie e armamenti USA
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Se la parola d’ordine di Trump è “dazi”, è assai improbabile che la sua politica nei confronti di Pechino si limiterà all’imposizione di pesanti tariffe sulle importazioni Usa dalla Cina, magari per trattare un accordo sulla riduzione del deficit commerciale Usa nei confronti della Cina. Infatti la Cina è ormai considerata un avversario strategico a tutto tondo degli Usa e dunque anche Trump dovrà continuare a rispondere all’ascesa hi-tech della Cina (tema al centro della China School organizzata da Centro studi sulla Cina contemporanea) con controlli sulle esportazioni di tecnologia, sanzioni e tutti gli strumenti a disposizione della prima economia del pianeta per difendere il suo primato tecnologico-militare. (Contropiano)
Se ne è parlato anche su altri media
La decisione, formalizzata dal Ministero del Commercio cinese, è stata giustificata con motivi di sicurezza nazionale, accendendo nuove preoccupazioni sulle implicazioni per l’industria tecnologica globale. (Ultima Voce)
Gli Stati Uniti hanno imposto nuove restrizioni al commercio con la Cina di macchinari per i chip e di memorie a grande ampiezza di banda. Tutti i dettagli. Gli Stati Uniti hanno imposto nuovi controlli alle esportazioni in Cina in modo da ostacolarne ulteriormente gli sforzi per lo sviluppo di un’industria avanzata dei microchip, necessari a loro volta per il progresso tecnologico, economico e militare. (Start Magazine)
Stiamo parlando di gallio, germanio e antimonio, per cui Pechino ha annunciato lo stop immediato alle esportazioni negli Usa: una “vendetta” annunciata poche ore dopo l’ennesima stretta di Washington sul fronte dei microchip. (Il Sole 24 ORE)
Un nuovo capitolo nella guerra economica tra Pechino e Washington, che sta coinvolgendo buona parte di quanto necessario alle catene di fornitura in comparti critici, come quello dei semiconduttori e delle armi. (WIRED Italia)
Gallio, germanio, antimonio e materiali super duri non potranno più essere esportati in Usa a causa delle preoccupazioni «per la sicurezza nazionale», ha dichiarato il Ministero del commercio cinese che imporrà anche una revisione più rigorosa dell'uso finale dei prodotti a duplice uso legati alla grafite, spediti in America (Milano Finanza)
Gli Usa lanciano così la terza stretta in tre anni sull'industria cinese dei semiconduttori, frenando le esportazioni verso 140 aziende, tra cui Piotech, ACM Research, SiCarrier Technology e Naura Technology Group, che producono apparecchiature per la produzione di chip. (QuiFinanza)