Grano duro, anno nero: crolla il prezzo salgono i costi in Italia
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Grano duro: la situazione che vede la produzione crollare nel prezzo mentre si innalzano i costi di di produzione fa dubitare gli addetti ai lavori della bontà di investire su questa coltura. La quotazione aggiornata a qualche giorno fa parla infatti di un nuovo calo di 16 euro a tonnellata del prezzo del duro, per il triste primato della quotazione più bassa degli ultimi 4 anni. Con la valutazione di mercato al 10 luglio 2024 a 315-320 euro si sono eguagliati i dati negativi del 2021. (OmniTrattore.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
E’ quanto emerge dal listino dei prezzi, di mercoledì 17 luglio 2024, della Borsa Merci di Foggia, rispetto all’ultima settimana. FOGGIA – Stabili questa settimana le quotazioni di grano duro. Il Fino (nuova produzione) resta a 315-320 euro a tonnellata. (Agricultura.it)
Anche se non disponiamo ancora di dati ufficiali riguardanti quantità e qualità dei raccolti, una cosa è certa: l’andamento meteorologico è stato fortemente penalizzante, al Sud e sulle Isole per la carenza di piogge, mentre al Nord per il loro eccesso (vedi questo articolo). (Informatore Agrario)
Valori sempre molto bassi, anche dopo i cali delle scorse settimane. (FOGGIA REPORTER)
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Sono circa 100.000 i kg di Pneumatici Fuori Uso (PFU) raccolti dai volontari dell’Associazione Fare Verde Provincia di Frosinone Aps e Terra Nostra Aps lungo la strada chiamata “Tracciolino” che collega la Valle Latina con La Valle di Comino, nella zona delle profonde Gole del Fiume Melfa, fra i comuni di Colle San Magno e Roccasecca. (Frosinone News)
Sull’Alta Murgia barese e sulle vicine colline materane numerosi agricoltori con le prossime semine non faranno entrare il grano duro in rotazione. Delusi da tre annate di basse rese e da prezzi non remunerativi stanno decidendo di non seminare grano duro e di optare per i cereali minori (orzo e avena) o le leguminose (lenticchia, cece, veccia e pisello proteico). (Terra è vita)
Stando a quanto si apprende, però, gli esperti dei gruppi di lavoro del Copa e della Cogeca prevedono un anno molto negativo per i cereali nell’Ue nel 2024, un anno sostanzialmente stabile per i semi oleosi mentre per le colture proteiche i risultati dovrebbero essere migliori. (TarantoSera)