Dopo la strage in discoteca in Macedonia interviene il Silb: “I locali italiani sono i più sicuri”
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La tragedia dell'incendio alla discoteca «Pulse» di Kocani, in Macedonia del Nord, che ha provocato la morte di almeno 59 giovani e più di 100 feriti, rappresenta un evento inaccettabile che ha un impatto significativo sull'industria dell'intrattenimento e della vita notturna. Secondo le informazioni emerse, il locale operava illegalmente senza licenza e non rispettava le norme di sicurezza fondamentali, utilizzando fuochi d'artificio in modo illegale e mancando di dispositivi antincendio. (La Stampa)
La notizia riportata su altri giornali
Centinaia di persone, dopo un raduno pacifico davanti al Municipio, al grido di «Assassini», hanno assaltato e distrutto un bar e un'auto appartenenti al proprietario della discoteca 'Pulse' andata a fuoco, che figura tra le persone finora arrestate. (ilmessaggero.it)
Dopo un raduno pacifico davanti al Municipio, al grido di “Assassini”, i manifestanti hanno assaltato e distrutto un bar e un’auto appartenenti al proprietario del locale andato a fuoco, che figura tra le persone finora arrestate. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Ore 2 e 48 di ieri. Il resto è un racconto dall’inferno. (Corriere della Sera)

SKOPJE (Alto Adige)
La giovane, che ha perso sua sorella nel rogo, ha ricordato il panico che si è scatenato mentre le persone cercavano di fuggire: ha detto di essere caduta dalle scale mentre cercava di uscire dall’edificio in fiamme e di essere stata calpestata dagli altri. (LAPRESSE)
Diverse centinaia di studenti si sono ritrovati a Skopje, la capitale della Macedonia del Nord, per rendere omaggio alle vittime dell'incendio in una discoteca nella cittadina di Kocani nella parte orientale del Paese balcanico, che ha causato 59 morti e oltre 160 feriti nella notte tra sabato e domenica. (Tiscali Notizie)