Italia-Albania, quella selezione fatta al buio (difendendo i confini

Italia-Albania, quella selezione fatta al buio (difendendo i confini
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Altri dettagli:
Avvenire INTERNO

Il pattugliatore Libra della Marina Militare che ha trasportato i 16 migranti in Albania - Ansa «Tu sì, tu no». È una selezione quanto avvenuto nella notte di domenica a 15-20 miglia a sud di Lampedusa. Gli egiziani e i bengalesi, maschi, caricati sulla nave Libra della Marina militare. Destinazione Albania. Gli altri di altre nazionalità, le donne, i bambini, i “fragili”, salvi a Lampedusa. In realtà tutti erano stati salvati dalle motovedette della Guardia di Finanza mentre a bordo di insicuri barchini tentavano il viaggio della speranza partendo da luoghi di violenze come Libia e Tunisia (Avvenire)

Ne parlano anche altre testate

Tempo di un question time e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi stronca le bufale della sinistra sul patto con l'Albania. Una demonizzazione (Secolo d'Italia)

Nel nostro Paese saranno valutati dalle commissioni presenti negli hotspot nazionali così come avviene per situazioni analoghe. (Fanpage.it)

di Alessandro Puglia Migranti in Albania, la denuncia dell'esperta: "Violato il loro diritto alla difesa" (La Stampa)

Migranti, l’arrivo in Albania. Per loro divise nere e mediatori. Ma il vero nodo sarà il rimpatrio

La nave della marina nel porto di Shengjin, in Albania, con i primi 16 migranti - Ansa (Avvenire)

Secondo quanto riferito all'Ansa da fonti dell'autorità portuale della città albanese, due di loro sono stati trasferiti su una motovedetta per essere rimbarcati sulla nave Libra, la stessa che solo stamattina li aveva lasciati al porto, per motivi di salute, mentre altri due faranno ritorno in Italia in quanto minorenni. (Corriere della Sera)

In 48 ore mille arrivi in barchini e barconi sulle coste italiane. Perché saranno i primi a sperimentare la struttura di gestione dei flussi migratori nata con accordo bilaterale Italia-Albania: una scelta di governo fortemente voluta da Giorgia Meloni quanto fieramente avversata da opposizioni, ong, mondo cattolico, giuristi: “È una deportazione”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)