La vigile uccisa, Gualandi: “Sono il tuo padrone, divorerò la tua anima a mio piacimento”

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La Repubblica INTERNO

BOLOGNA – Lui, “il commissario, il supremo, colui che tutto può dalla sua schiava”. Lei, “la sottomessa, l’agente”. Inizia così, il contratto di sottomissione tra la vigile Sofia Stefani e il suo carnefice, l’ex comandante della polizia locale di Anzola Giampiero Gualandi. L’hanno firmato il 18 maggio 2023 quasi un anno prima che lui la uccidesse sparandole un colpo di pistola in volto, secondo … (La Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Quando l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Di Pasquale arrivò nel comando di polizia locale di Anzola Emilia, subito dopo la morte di Sofia Stefani, l’imputato Giampiero Gualandi fece alcuni gesti che il militare dell’Arma, il primo ad intervenire sulla scena del crimine, ha osservato e ha sottolineato testimoniando davanti alla Corte di assise di Bologna, dove si celebra il processo sull’omicidio dell’ex vigilezza. (Il Fatto Quotidiano)

Un «contratto di sottomissione sessuale» in cui Sofia Stefani si impegnava a diventare «schiava» del piacere di Giampiero Gualandi, il commissario capo dei vigili di Anzola Emilia a processo per l’omicidio volontario aggravato della donna. (Corriere della Sera)

Un patto tra il Padrone, il Commissario Giampiero Gualandi, detto anche ‘Il Supremo’, "colui che tutto può sulla sua schiava" e la sua Sottomessa, l’agente Sofia Stefani. Lui, 63 anni, è accusato dell’omicidio volontario della vigilessa 33enne aggravato dal legame affettivo con la vittima e dai futili motivi: con lei aveva una relazione extraconiugale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La vigilessa uccisa e il contratto di sottomissione sessuale col killer

Io mi affacciai e vidi la Stefani a terra nell'ufficio, e chiesi a Gualandi cosa dovevo dire. E io chiamai i carabinieri col … (La Repubblica)

Ieri, all’udienza del processo per la morte di Sofia Stefani, è emerso che l’allora comandante Giampiero Gualandi le avrebbe fatto firmare anche un “contratto di sottomissione sessuale” in cui Gualandi si “autodefiniva padrone, … (Il Fatto Quotidiano)

È partito un colpo e ha colpito al viso la collega». È l'audio della telefonata fatta il 16 maggio 2024 al 118 dall'ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia, Giampiero Gualandi (nella foto a destra) - dopo aver colpito nell'ufficio del comando Sofia Stefani (nella foto a sinistra), l'ex collega 33enne con cui aveva una relazione sentimentale - fatto sentire nell'aula della Corte di Assise di Bologna che lo sta processando per omicidio volontario aggravato. (il Giornale)