Strage di Cutro, la Procura di Roma apre una seconda inchiesta

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Il Riformista INTERNO

Una seconda inchiesta sul naufragio di Cutro, in Calabria, dove alle prime luci del mattino di domenica 26 febbraio sono morte almeno 70 persone. L’ha aperta la Procura di Roma come atto dovuto a seguito dell’esposto presentato dai parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, tutti dell’Alleanza Sinitra-Verdi. Il procedimento è stato rubricato a modello 45, ossia senza indagati e ipotesi di reato. (Il Riformista)

La notizia riportata su altre testate

"Come abbiamo detto sin dal primo momento - ha sostenuto - stiamo acquisendo tutti gli elementi connessi a questa vicenda e ciò che riguarda i momenti precedenti al disastro. A dirlo ai giornalisti il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia, arrivando al palazzo di giustizia. (Tiscali Notizie)

Francesco Verri spiega con queste parole quello che sarà il ruolo del pool di avvocati nominati dai superstiti e da familiari delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. «Noi possiamo fare da stimolo, segnalare notizie, ricostruzioni, avvalerci di consulenti. (LaC news24)

La procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo l’esposto presentato dai parlamentari Cucchi, Bonelli e Fratoianni sul naufragio avvenuto domenica 26 febbraio a Steccato di Cutro. Slitta intanto alla prossima settima l’incidente probatorio davanti al Gip del tribunale di Crotone Michele Ciociola per cristallizzare le prove che potrebbero emergere dai racconti dei sopravvissuti alla traversata partita dalla Turchia. (Adnkronos)

Dopo l'esposto sul caso Cospito, infatti, ora a piazzale Clodio si ritrovano alle prese con un esposto sul naufragio di (Secolo d'Italia)

Secondo quanto si è appreso l'accertamento è stato avviato come "atto dovuto" dopo l'esposto dei parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra che è stato presentato nei giorni scorsi. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d'indagine riguardo il naufragio dei migranti a Cutro il 26 febbraio scorso. (Italia Oggi)

"Li hanno lasciati soli a mare ma anche a terra. Quando il barcone è naufragato hanno avuto il tempo di chiamarci, al telefono invocavano aiuto disperati, ma non c'era nessuno. (la Repubblica)