Portaerei, navi da guerre anfibie e cacciatorpedinieri: perché la Cina muove la sua flotta
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Ci sono da segnalare movimenti sospetti nel Mar Cinese Meridionale e Orientale, epicentro delle principali tensioni che attanagliano l'Indo-Pacifico. La Cina ha infatti spostato in loco una significativa potenza di fuoco, tra due portaerei, navi da guerre anfibie e cacciatorpedinieri, impegnati in esercitazioni oppure in test di prova. Per la prima volta, in particolare, Pechino ha condotto manovre militari nella Zona economica esclusiva delle Filippine e schierato la portaerei Shandong e il suo gruppo d'attacco nei pressi delle acque controllate da Manila (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
L'ambasciatore di Manila a Washington ha spiegato che un ipotetico conflitto tra il suo Paese e Pechino potrebbe coinvolgere altre nazioni dell'Indo-Pacifico e agitare lo spettro di una guerra nucleare (il Giornale)
Già, perché Washington ha aperto ancor di più il suo ombrello militare sull'alleato filippino, mentre quest'ultimo – nella persona del presidente Ferdinand Marcos Jr. C'è una sottile linea rossa che collega Taiwan, Filippine, Cina e Usa. (il Giornale)
![](https://q4.informazione.it/pics/6e6d68db-058c-4aa1-8c29-a0729a90956d.webp)
La Marina cinese con la nave anfibia raggiungerà la Us Navy? Come da tradizione, per riuscire a capire cosa “bolla in pentola” nei cantieri cinesi in termini di nuove unità per la Marina militare di quel Paese (Marina nota internazionalmente con la sigla People’s Liberation Army Navy o PLAN) tutto quello che possono fare gli analisti indipendenti è, sostanzialmente, affidarsi alle immagini satellitari. (Start Magazine)