L'intelligenza è semplice (di S. Gentile)
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Il ministro alla Cultura Alessandro Giuli ha fatto il suo discorso di insediamento alla Camera per tracciare le linee del suo programma di politica culturale, un bell’impegno, certo, e molte attese dopo l’uscita di scena del suo predecessore Gennaro Sangiuliano fra pentimenti, sceneggiate, lacrime da frusta telenovela. L’incipit di Giuli è stato tutt’altro: impettito, serioso, salvo un lieve tremore alle mani che reggevano il foglio del suo discorso, alle repliche di qualche deputato (L'HuffPost)
La notizia riportata su altre testate
A partire proprio dall’editoria Italiana, che ha più volte richiamato pubblicamente il governo Meloni a rivedere le scelte portate avanti finora. “Il collega Amorese che cerca di difendere l’assenza di Giuli al Cdm di questa sera conferma, indirettamente, la sforbiciata in arrivo per i settori culturali. (Civonline)
Da giorni sta suscitando ilarità la comunicazione delle linee programmatiche fatta lo scorso 9 ottobre da Alessando Giuli, neoministro alla Cultura, quella dei passaggi sull’«ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale» e sull’epoca «delle passioni tristi». (Merateonline)
Da quando in Parlamento fanno le registrazioni video, i resoconti stenografici sono diventati meno urgenti (sic!). Nel frattempo bisogna affidarsi ai giornali, che pochi sfogliano, oppure ai computer e cellulari degli interessati. (L'Opinione delle Libertà)
ROMA (Trentino)
E non è un caso che proprio all’inizio della lunga parte dell’intervento dedicata all’imprenditore, il Ministro cada in contraddizione. Il proposito che il Ministro enuncia come equilibrismo ideologico fra l’umano e la tecnica è infatti anche un proposito che può risolversi (e per lo più si risolve) in spiritualizzazione della tecnica stessa, Il nome che Giuli utilizza per dare valore alla sua tesi è quello di Adriano Olivetti. (Lucy. Sulla cultura)
E però, dai, ha anche detto delle cose interessanti. Per esempio ha mostrato rispetto umano e culturale per Saviano, riconoscendone il valore, il coraggio e la vita d’inferno. (L'Unione Sarda.it)