Nel weekend una nuvola di polvere desertica invaderà l’Italia, attesi cieli foschi e picchi di +30°C

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Tempo Stretto INTERNO

Il cielo si renderà lattiginoso e spesso sarà addirittura invisibile Dopo la fase fredda degli ultimi giorni, che ha riportato le temperature su valori poco sotto le medie di stagione, da venerdì una nuova scaldata andrà ad interessare l’Italia meridionale, spingendo i termometri oltre la soglia dei +30°C sulle coste tirreniche della Sicilia. Ma oltre al caldo nel fine settimana bisognerà tenere conto di un altro fenomeno: l’arrivo di una gigantesca nuvola di polveri desertiche che si preparerà ad invadere il Mediterraneo centro-occidentale. (Tempo Stretto)

La notizia riportata su altri media

Si tratterà del primo episodio intenso dell'anno. Una forte corrente da sud sta soffiando verso la Svizzera sabbia del Sahara. (blue News | Svizzera italiana)

Meteo, da sabato attenzione all'imponente massa d'aria calda e polvere del Sahara: milioni di persone esposte in Italia Nel weekend aria particolarmente calda proveniente dai deserti del Sahara occidentale raggiungerà l'Italia, portando con sé anche una estesa nuvola di polveri desertiche. (Ilmeteo.net)

Spinta da un intenso vento meridionale, la sabbia del Sahara sta per raggiungere Lione in quantità particolarmente rilevanti, generando un fenomeno meteo spettacolare ma potenzialmente fastidioso. (Tempo Italia)

Questo fenomeno atmosferico, che porta con sé un’ingente quantità di pulviscolo desertico direttamente dal Sahara, sarà responsabile di un netto peggioramento della qualità dell’aria e di un cambiamento visibile nelle condizioni atmosferiche. (Meteo Giornale)

A partire da venerdì 21 marzo 2025, la sabbia del Sahara raggiungerà la città e le zone circostanti in quantità mai registrate negli ultimi anni, trasportata da potenti venti meridionali che soffieranno tra i 55 e i 65 km/h. (Meteo Giornale)

Il fenomeno si verifica più volte all'anno in Svizzera. In ogni caso ha anche effetti positivi sull'ambiente, dato che è un fertilizzante. (Corriere del Ticino)