Prima gamba bionica interamente guidata dal cervello

Prima gamba bionica interamente guidata dal cervello

Prima gamba bionica interamente guidata dal cervello (e non da un algoritmo) fa camminare 7 pazienti amputati. I ricercatori del MIT e del Brigham and Women's Hospital di Boston hanno creato una nuova tecnica chirurgica e un'interfaccia neuroprotesica per amputati (sotto il ginocchio) che consente di ottenere un'andatura naturale (Corriere TV)

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Prenderà il via il 10 luglio il programma straordinario di igiene ambientale che interesserà l'intero territorio di Monreale. (Monrealelive.it)

"Sembrava che la mia gamba non fosse stata amputata" ha detto uno dei pazienti che ha provato l'arto bionico del MIT, un 47enne del Massachusetts. (Repubblica TV)

Stavolta ci si concentra sulle irregolarità mestruali che provocherebbe il siero. Lo studio chiamato appunto The direct effect of SARS-CoV-2 virus vaccination on human ovarian granulosa cells explains menstrual irregularities esplora questo tema, ricostruendo gli effetti diretti del vaccino SARS-CoV-2 sulle cellule della granulosa ovarica umana (hpGCs) per spiegare le variazioni nel ciclo mestruale osservate in molte donne. (Il Giornale d'Italia)

Funziona la prima gamba bionica comandata solo dal cervello VIDEO

Creando una connessione tra il sistema nervoso del ricevente e la gamba prostetica, l'interfaccia ha restituito per la prima volta il pieno e continuo controllo neurale della camminata bionica, affermano i biofisici del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Massachusetts), che descrivono l'importante traguardo su Nature Medicine. (Focus)

Tornare a muoversi con naturalezza per camminare, ma anche ballare e fare trekking, dopo l'amputazione di una gamba: ora diventa realtà grazie alla prima protesi comandata esclusivamente col pensiero, senza l'ausilio di sensori e controller robotici che muovano l'arto mediante algoritmi di andatura predefiniti. (leggo.it)

La novità sviluppata dal suo team di ricerca consiste nell'impiego di un 'interfaccia che collega la protesi col sistema nervoso dei pazienti sottoposti a un particolare intervento di amputazione che ripristina la comunicazione tra muscoli agonisti e antagonisti del moncone, permettendo di preservare la percezione della posizione dell'arto nello spazio . (L'Eco di Bergamo)